Le cronache del movimento No Global organizzato sul modello della Rete raccontate da Naomi Klein.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-04-2003]
Esce - dopo "No Logo" - un altro libro della Klein dal titolo "Recinti e Finestre. Dispacci dalle prime linee del dibattito sulla Globalizzazione".
Con questo testo l'autrice non intende fare una continuazione del fortunato "No Logo" soprattutto perché rifiuta l'idea di sé stessa come grande guru e maestra del movimento No Global.
Lei si sente una militante come tanti, che deve alzarsi all'alba per bloccare l'ingresso ai delegati di qualche summit dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, e che - attraverso le tante mailing list internazionali - riceve gli avvisi sulle iniziative e partecipa alle discussioni sul futuro del movimento No Global.
Il titolo "Recinti e Finestre" è una chiave di lettura per comprendere il movimento No Global: sono i Recinti che impediscono ai diritti dei lavoratori di entrare nelle fabbriche del Terzo Mondo ma sono anche i Recinti dei servizi pubblici come sanità, scuola, acquedotti, che vengono violati dalla volontà di privatizzare tutto.
Le Finestre sono quelle che i tanti movimenti sindacali, culturali, dell'informazione, ambientalistici che sorgono e che poi vanno a confluire nel movimento No Global.
Il Recinto più difficile da aprire, per la Klein è: "Il copyright, che rappresenta la voce più cospicua dell'export USA (più dei prodotti manifatturieri o delle armi), la legislazione sul diritto internazionale deve essere intesa non solo come la rimozione di barriere selettive agli scambi, ma più correttamente come un processo che erige sistematicamente nuove barriere: intorno alla conoscenza, alle tecnologie e alle nuove risorse privatizzate."
La Klein dà questa definizione del movimento No Global: "Quello che è emerso dalle strade di Seattle e Washington è un modello di attivismo che rispecchia i percorsi organici, decentralizzati ed interconnessi di Internet: Internet è diventata un soggetto vivente... le tecnologie della comunicazione stanno plasmando il movimento nella sua stessa immagine e ragnatela.
Grazie alla Rete le mobilitazioni avvengono con pochissima burocrazia e una gerarchia minima; il consenso forzato e i manifesti elaborati stanno passando in secondo piano, rimpiazzati da una cultura di costante, poco strutturato, a volte convulsivo scambio di informazioni".
"Di recente il centro di ricerca di Washington Tele Geography ha affermato che Internet non è una ragnatela gigante ma una serie di "mozzi" e "raggi": i mozzi sono i centri dell'attività; i raggi i legami con altri centri, autonomi ma interconnessi.
Anche il movimento No Global è così: " Ogni campagna contro le multinazionali si compone di molti gruppi che usano Internet, ma anche mezzi più tradizionali per fare di tutto: dal catalogare le ultime trasgressioni della Banca mondiale a bombardare la Shell Oil di fax ed e-mail e distribuire volantini contro le fabbriche sfruttatrici per le proteste a Nike Town.
I gruppi rimangono autonomi ma il loro coordinamento internazionale è agile e per i loro bersagli spesso ciò è devastante... Una volta nel circuito, nessuno deve rinunciare alla propria individualità in favore di una struttura più ampia: come con tutte le cose on-line, siamo liberi di entrare ed uscire, prendere quello che vogliamo e cancellare quel che non ci interessa, al pari di Internet le reti sia di organizzazioni non governative che di reti di affinità sono sistemi espandibili all'infinito...."
Naomi Klein rifiuta la facile identificazione protesta= terrorismo o violenza e ci dà una fotografia del movimento No Global colorata e un po' mossa, come probabilmente è.
Scheda Libro: Titolo: Recinti e Finestre
Sottotitolo: Dispacci dalle prima linee del dibattito sulla Globalizzazione
Autore: Naomi Klein
Editore: Baldini & Castoldi
Prezzo: 15,80 Euro
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