Facciamo un'analisi degli ultimi cambiamenti ai vertici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-05-2003]
Nell'estate del 2001 Riccardo Ruggiero, figlio del Ministro degli Esteri Renato Ruggiero, arriva in Telecom Italia dopo la fusione di Infostrada con Wind. Ruggiero - con innegabili e reali capacità - ha portato Infostrada ad essere il secondo gestore di telefonia fissa del Paese, l'unico vero concorrente di Telecom Italia.
La fama di "dittatore neanche molto simpatico" lo accompagnava, certo è che era riuscito a strappare molti clienti a Telecom Italia ed era diventato famoso con la copertina dove strappava le bollette, promessa di far dimenticare ai clienti l'obbligo del canone. Ma Ruggiero, arrivato ancora sotto la proprietà di Colaninno, dopo un breve passaggio alla guida delle attività di Telecom Italia France, sotto la nuova gestione Tronchetti Provera diventa prima direttore generale di Telecom Italia Domestic Wireline (la divisione più importante cioè quella che si occupa della telefonia fissa e di Internet) e poi addirittura Amministratore Delegato accanto a Carlo Buora, uomo chiave della finanza Pirelli.
Qualche successo di immagine (ma non solo di immagine), Ruggiero lo ha raggiunto con il boom di Alice, l'offerta broadband con cui Telecom Italia ha cambiato il mercato Internet in Italia e, naturalmente, l'offerta Wholesale cioè l'offerta di Adsl "all'ingrosso" che gli stessi concorrenti di Telecom Italia devono acquistare e poi rivendere (tutti: da Yahoo a Wind fino a Tiscali, con l'eccezione di Fastweb che ha una sua rete in fibre ottiche).
Che l'aria al vertice di Telecom Italia stia cambiando lo dimostrano diverse mosse: prima il siluramento di Stefano Cagnoni, già responsabile della Pubblicità di Telecom Italia Domestic Wireline, il "padre" della campagna di Alice. Ruggiero se lo era portato dietro da Infostrada - dove ricopriva lo stesso incarico - insieme a una folta squadra di giovani collaboratori.
Cagnoni, accusato pare, di non aver concordato i budget miliardari di nuove campagne con la linea Pubblicità del Gruppo Telecom (di cui Domestic Wireline fa parte) è stato spedito a guidare l'area Nord-Ovest commerciale, insomma una retrocessione in piena regola. Dopo questa scelta, giunge la notizia che Giuseppe Sala, assistente del Presidente Tronchetti Provera, è stato nominato direttore generale di Domestic Wireline, una specie di "commissariamento" della gestione Ruggiero.
Infine si fanno sempre più insistenti le voci che vogliono in partenza dal suo incarico anche Francesco Saverio Locati, responsabile dei Call Center di Telecom Italia, cioè di 12, 187, 119, che in Infostrada ricopriva l'incarico analogo (molto più in piccolo) e che sarebbe un altro uomo chiave della squadra di Ruggiero ad andarsene.
Queste manovre potrebbero preludere ad una fuoriuscita di Ruggiero dal Gruppo Telecom? Prima del suo arrivo in Telecom Italia, e anche dopo, si erano fatti i nomi di altri manager per il ruolo oggi suo: Passera, Pierluigi Celli, Casini già Ad di Blu. Non ci sarebbe da stupirsi: Tronchetti Provera non vuole essere un Presidente decorativo e di rappresentanza, sotto di lui deve esserci qualcuno di cui si fidi ciecamente, più omogeneo alla squadra di manager Pirelli che anche lui si è portato dietro.
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