Sviluppato un algoritmo in grado di far ''parlare'' gli oggetti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-08-2014]
In un prossimo futuro, "bonificare" una stanza alla ricerca di microspie potrebbe essere inutile, perché praticamente tutto può essere una microspia.
Un gruppo di ricercatori del MIT, di Microsoft e di Adobe ha infatti sviluppato una tecnologia che permette di ricostruire l'audio dalla vibrazioni degli oggetti ripresi da una videocamera ad alta velocità.
Il principio è semplice da capire: quando parliamo, facciamo vibrare l'aria emettendo onde sonore che viaggiano attraverso l'aria stessa e, inevitabilmente, colpiscono gli oggetti (mobili, piante, suppellettili e via di seguito) che ci circondano, facendoli vibrare.
Tali vibrazioni non sono osservabili a occhio nudo ma una videocamera ad alta velocità è in grado di catturarle, se riesce a catturare un numero di fotogrammi al secondo (fps) almeno pari alla frequenza della vibrazione.
Ai ricercatori è bastato adoperare una videocamera che cattura dai 2.000 ai 6.000 fps per ottenere del materiale adoperabile: analizzando il filmato, infatti, e applicando un algoritmo appositamente sviluppato sono stati in grado di ricostruire il suono a partire dalla vibrazioni.
Gli scienziati sono persino riusciti a recuperare un discorso comprensibili registrando le vibrazioni di un sacchetto di patatine posto a 15 metri dalla videocamera e ripreso attraverso un vetro insonorizzato. Ugualmente bene sono andati i test con dei fogli di alluminio, dei bicchieri pieni d'acqua e con le foglie di una pianta.
Sorprende poi scoprire che anche utilizzando una normale videocamera da smartphone (in grado di arrivare ad "appena" 60 fps) si è riusciti a ottenere materiale utile.
In questi casi il risultato non è una fedele riproduzione di una conversazione tenuta in una stanza; però si riescono comunque a ottenere informazioni utili, come il numero di persone presenti, il loro sesso e anche la loro identità grazie all'analisi delle proprietà acustiche delle varie voci.
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«Stiamo recuperando suoni dagli oggetti» ha dichiarato Abe Davis, primo autore dello studio, il quale immagina applicazioni non legate allo spionaggio ma a nuove tecniche di imaging.
«Tutto ciò» - ha continuato Davis - «ci dà molte informazioni sul suono intorno all'oggetto, ma anche sull'oggetto stesso perché oggetti diversi rispondono al suono in modi diversi».
I test ora si stanno non a caso concentrando sulla possibilità di determinare il materiale e le proprietà strutturali degli oggetti a partire dalle vibrazioni.
La presentazione ufficiale della ricerca avverrà durante la Siggraph Conference, che si terrà a Vancouver, in Canada, dal 10 al 14 agosto.
Qui sotto, il video che illustra la scoperta.
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