Israele, Usa e Canada realizzano un netstrike contro il sito del movimento islamico.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-10-2000]
Ricordate nei mesi scorsi i netstrike verso noti siti? Anche un famoso portale fu colpito, ma molto più colpita ne fu l'opinione pubblica, gli hacker - questi ragazzacci cattivi - avevano superato il limite, mai si sarebbe dovuto permettere di nuovo una simile cosa.
I toni di quei giorni sembravano quelli di chi, indignato da fatti estremamente pericolosi per la fragile Internet, reagiva con fermezza. Qualcuno allora forse già sospettava che a fare tanto scalpore non fosse il fatto in se ma chi lo aveva subito. Infatti quando interessi economici non vengono compromessi tutto va bene, due sono i fatti di questi giorni che dovrebbero farci riflettere.
Il primo: il sito del movimento islamico Hezbollah, a seguito dei tragici eventi di questi giorni, sta registrando più di nove milioni di hit al giorno; gli sforzi fatti dai gestori per moltiplicare la banda utile replicando il sito non non riescono comunque a limitare il danno. Il sito, che riporta foto e informazioni degli scontri di questi giorni non è raggiungibile.
Il secondo: continuano le farneticazioni di svariati politici contro i pedofili su internet; non mi dilungo su queste "dotte" dissertazioni dato che altri lo hanno già fatto egregiamente su queste pagine. Quello che invece mi piacerebbe sapere è se l'enorme mole di sciocchezze che viene detta continuamente è frutto di un disegno ragionato.
Vorrei sapere cioè se chi le dice è consapevole che sta straparlando e lo fa comunque per gettare fumo negli occhi all'opinione pubblica cavalcando un cavallo vincente attraverso la campagna elettorale e verso il traguando delle elezioni oppure se è così ignorante da essere convinto di quello che dice. Entrambe le possibilità sono ahimè avvilenti: tuttavia qui non solo si si chiede a forza una azione di disturbo delle comunicazioni, ma si spinge addirittura al danneggiamento. Due pesi e due misure?
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