È stata condannata per aver parlato di BitTorrent, Divx e Mp3.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-06-2015]
Téléchargement è una rivista francese che esce ogni due settimane il cui titolo equivale a download, dato che in Francia si preferisce quand'è possibile evitare termini stranieri.
Si capisce quindi quale possa essere l'argomento principale di detta rivista, e come sia naturale per essa dedicare, di tanto in tanto, qualche numero al fenomeno della pirateria.
Proprio per aver parlato nel dettaglio dei download illegali in due numeri (uno di agosto, l'altro di settembre 2014) l'editore della rivista è stato condannato a pagare una multa di 10.000 euro: secondo l'accusa e il giudice che ha stabilito la sanzione, gli articoli non solo parlavano di pirateria ma la incoraggiavano, spiegando nei dettagli come approfittare delle risorse presenti illegalmente nel web.
A portare Téléchargement davanti alla legge è stata la Scpp (un po' l'equivalente della Siae) che, per bocca del proprio direttore generale Marc Guez, ha dichiarato che la rivista avrebbe «superato il limite» con quegli articoli.
«La rivista ha chiaramente incitato alla pirateria, senza alcuna vergogna. È questo che ci ha consentito di agire» ha raccontato ancora in un'intervista.
Tra gli elementi ritenuti incriminanti c'è il fatto che la copertina recitasse «Film, serie TV, musica e giochi - I migliori software e siti gratuiti per scaricare!» e che negli articoli si dicessero frasi quali «inutile sondare le profondità del Deep Web alla ricerca di file da scaricare, Google si incarica di farli risalire in superficie».
Il fatto che venisse specificato che la pirateria è illegale è stato considerato irrilevante, in quanto gli avvisi sarebbero stati insufficienti.
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Per queste frasi, e per altre che invitavano «a farsi la propria collezione di Divx e Mp3» con i «migliori software BitTorrent disponibili», La Scpp ha sostenuto che la rivista violava la legge francese sul copyright; il giudice le ha dato ragione, e la multa è stata stabilita in base al denaro incassato dalla vendita dei 6.038 numeri incriminati.
Tutto sommato all'editore è andata bene, dato che la pena massima prevista dalla legge prevede una multa di 300.000 euro e fino a tre anni di prigione per chi «coscientemente incoraggia» la pirateria.
Oltre alla multa, l'editore dovrà anche pubblicare a proprie spese la sentenza su Le Parisien e Le journal du dimanche. Dato che la pena viene ridotta di 1.500 euro se gli obblighi vengono soddisfatti entro un mese, l'editore ha deciso di non ricorrere in appello.
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