Sarebbero 100 le aziende che a parole condannano la pirateria ma nei fatti la sostengono con le loro pubblicità.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-10-2015]
Una delle strategie seguite per combattere la pirateria è quella che segue il motto «follow the money» («segui i soldi»): in altre parole, la teoria dice che se si tolgono gli introiti pubblicitari e i mezzi per ricevere donazioni ai siti che diffondono materiale pirata, questi moriranno e la pirateria stessa con essi.
Di recente la Russia ha deciso di prendere provvedimenti in questo senso, iniziando con il «mettere alla gogna» alcune grandi aziende, accusate di essere gli sponsor di molti portali dedicati alla pirateria.
Tra le aziende sotto accusa ci sono Toyota, Ford, Microsoft, Nissan, Mazda e Volvo ma l'elenco completo, che sarà pubblicato a breve, comprende 100 società i cui banner appaiono su siti equivoci, realizzando quella che il Ministero delle Comunicazioni russo ha definito una «bacheca della vergogna».
Secondo i dati del ministero, le pubblicità di quelle aziende finiscono con il far intascare ogni anno ai siti pirata oltre 60 milioni di euro: per questo motivo il governo russo sta preparando anche una lista dei domini da bandire, cosicché le aziende possano rendersi conto di quali realtà non devono finanziare con le loro pubblicità; in caso contrario, verranno punite dalla Russia.
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«La nostra iniziativa "segui il denaro" è stata supportata e annunciato dal viceministro delle comunicazioni Volin» commenta Alexey Byrdin della Internet-Video Association, società creata per difendere i diritti d'autori di quanti propongono contenuti video in Rete. «Disponiamo di ricerche dettagliate che riguardano le pubblicità dei marchi sui siti pirata, compresi dettagli delle campagne, URL, agenzie e via di seguito» continua Byrdin. «Con questi marchi andremo fino in fondo e riveleremo la loro ipocrisia o la loro negligenza».
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