Ma il cantante dei Guns N'Roses si scontra con l'effetto Streisand.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-06-2016]
Per i Guns N' Roses i tempi d'oro sono lontani: la più alta popolarità fu raggiunta a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90, quando il loro leader carismatico, Axl Rose, era al massimo del successo e della forma fisica.
Anche le rockstar, però, invecchiano: il peso degli anni si è fatto sentire e nel 2010 sono approdate in Rete alcune foto che ritraevano il nuovo Axl Rose, decisamente meno atletico di vent'anni prima.
Di recente, il cantante è tornato a far parlare di sé per aver preso il posto di Brian Johnson negli AC/DC e forse per questa rinnovata popolarità ha deciso di lucidare la propria immagine, cercando di far sparire dal web quelle foto un po' imbarazzanti.
Ha così iniziato a inviare a Google richieste di rimozione relative alle immagini che lo ritraggono palesemente ingrassato rispetto ai bei tempi, utilizzando come leva il DMCA (la legge statunitense sul copyright) e affermando che esse violano i suoi diritti.
Particolarmente odiata è la fotografia scattata a Winnipeg, in Canada, in occasione di un concerto dei Guns N' Roses, che nel tempo ha dato origine al meme Fat Axl (Axl grasso).
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Google, dal canto proprio, deve ancora rispondere alla richiesta e decidere se rimuovere le immagini, ma Axl Rose un effetto l'ha già ottenuto, anche se del tutto contrario rispetto a quello che avrebbe desiderato: tutto il polverone sollevato ha fatto guadagnare all'immagine che avrebbe voluto nascondere una popolarità che finora non aveva ancora raggiunto.
È il cosiddetto Effetto Streisand, di cui Wikipedia offre un buon numero di esempi: quando Barbra Streisand chiese la rimozione di una foto che ritraeva la sua villa, affermando che essa violava la sua privacy, tutto il web all'improvviso si interessò all'abitazione dell'attrice, e così la foto che sarebbe dovuta sparire divenne familiare a ogni utente di Internet.
Per Axl Rose sta succedendo la stessa cosa. La questione riguardo al copyright sulla foto pare difficile da sciogliere: lo stesso fotografo che la scattò ormai non ricorda più quali accordi erano stati firmati nel 2010 circa i diritti d'autore sulle immagini.
Una cosa però dovrebbe ormai essere chiara: quando qualcosa finisce nel web è poi impossibile farla sparire.
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