Gli Stati che non hanno chiesto risarcimenti a Volkswagen ora rischiano sanzioni da Bruxelles.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-12-2016]
L'Unione Europea è davvero molto, molto adirata per il cosiddetto dieselgate.
Non ce l'ha però con Volkswagen, rea (e confessa) di aver truccato i test per le proprie automobili; o, per lo meno, non ce l'ha direttamente con la Casa tedesca.
La Commissione di Bruxelles, stando a quanto riporta la BBC, se la sta prendendo con quegli Stati che non hanno ancora avviato azioni legali per punire Volkswagen e, per far capire loro ciò che avrebbero dovuto fare, ha aperto una procedura d'infrazione contro di essi.
Nel mirino della Commissione ci sono il Regno Unito, la Germania, la Spagna e il Lussemburgo, tutte nazioni che non hanno chiesto risarcimenti all'azienda tedesca.
Questi quattro Stati non sono però i soli su cui l'occhio malevolo di Bruxelles si è posato: alla Repubblica Ceca, alla Lituania e alla Grecia la Commissione ha chiesto spiegazioni sui motivi che li hanno spinti a non considerare nemmeno la possibilità di multare i produttori di auto che violino i regolamenti.
L'ideale, per la UE, sarebbe che tutti si comportassero come gli Stati Uniti, dove Volkswagen è stata messa sotto accusa e ha dovuto accordarsi con le autorità per un risarcimento di 15 miliardi di dollari, e tuttora rischia anche un processo penale.
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Il guaio è che, nell'Unione Europea, ogni singolo Stato è responsabile della sorveglianza sulle case automobilistiche.
Nonostante le indagini svolte in Regno Unito, Francia e anche in Italia abbiano accertato le responsabilità di Volkswagen nel dieselgate, nessuna azione punitiva è stata intrapresa.
Così, la Commissione ha deciso di forzare la mano. Regno Unito, Germania, Spagna e Lussemburgo hanno due mesi di tempo per rispondere della loro inazione; se non risponderanno, queste nazioni potrebbero venir sottoposte a delle sanzioni.
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