Il malware travestito da comunicazione del fisco

Malware per Mac camuffato da avviso delle autorità fiscali svizzere.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-05-2017]

fisco

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Rischia di fare parecchi danni in Svizzera il nuovo malware per Mac segnalato dalla società di sicurezza informatica Checkpoint Software: non solo perché molti utenti Apple pensano di non essere vulnerabili agli attacchi informatici, a differenza di chi usa Windows ed è abituato a ritenersi attaccabile, ma anche perché usa un trucco molto efficace: finge di essere una comunicazione ufficiale delle autorità fiscali svizzere.

Il malware, denominato OSX/Dok, è molto sofisticato: è apparentemente autenticato da un certificato digitale, si adatta alla lingua utilizzata dal Mac dell'utente ed è efficace su tutte le versioni di Mac OS X. Si diffonde via mail sotto forma di un allegato in formato ZIP che, se aperto ed eseguito, modifica il funzionamento del computer installando un nuovo certificato root e dirottando tutto il traffico attraverso un proxy server.

In questo modo i suoi gestori possono intercettare praticamente tutte le comunicazioni della vittima, comprese quelle cifrate tramite SSL. Quando ha finito la propria opera, il malware si autocancella dal computer infettato, che rimane modificato e vulnerabile.

Per sapere se si è stati colpiti da un attacco di questo genere si può andare nelle impostazioni dei proxy (nelle Preferenze di Sistema) e controllare che non siano state alterate. Per fare prevenzione è opportuno dotarsi di un buon antivirus e tenerlo costantemente aggiornato, ma soprattutto è necessario che gli utenti non aprano ed eseguano gli allegati inattesi.

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (3)

Qui si parlava di malware che si spacciava per il fisco svizzero, quello italiano non c'entra nulla...
7-5-2017 18:21

{helm}
Il fisco italiano, un mostro insaziabile che succhia le energie dei cittadini, è di per sé un malware.
6-5-2017 19:55

{moris}
Il problema è stato bloccato da Apple poche ore dopo.
5-5-2017 09:56

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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