I due maggiori gestori italiani di telefonia mobile hanno adottato due modalità diverse di comunicazione degli scioperi alla clientela.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-02-2004]
La legge sul diritto di sciopero nei servizi pubblici, che include anche quelli nel settore telecomunicazioni, stabilisce che, in caso di sciopero, l'azienda-datore di lavoro comunichi alla clientela la data e l'orario in cui terrà lo sciopero, la durata dell'agitazione e se ci saranno o meno servizi minimi garantiti.
Vediamo come i due maggiori gestori di telefonia mobile, cioè Tim e Vodafone, si comportano per adempiere a questo obbligo di legge, che viene affidato a loro e non ai sindacati e che prevede sanzioni economiche in caso non venga applicato, a tutela del diritto dei clienti.
Questi ultimi infatti hanno il diritto di essere adeguatamente informati, sui possibili disagi che un'agitazione sindacale può portare al funzionamento dei servizi.
Tim, anche nei recenti scioperi del servizio clienti 119, si è limitata a comunicati stampa affidati alla buona volontà delle redazioni di pubblicarli o meno, decidendo quale risalto dare alla notizia, che è sempre stato molto modesto quando inesistente.
In pratica Vodafone ha cercato, anche con un costo economico non indifferente la massima trasparenza mentre Tim, pur di minimizzare la protesta sindacale, non spende niente a favore dell'informazione sugli scioperi, eppure, ogni giorno inonda di Sms i suoi clienti pubblicizzando le ultime novità in fatto di servizi.
C'è da stupirsi che la competente Commissione per l'applicazione della legge, sempre pronta a multare lavoratori che violano le regole, non abbia rilevato questa incongruenza che interessa il maggiore gestore italiano dei telefonini.
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