Ricordiamo Topolino e Steamboat Willie per il motivo sbagliato



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-01-2024]

steamboat willie

Il primo gennaio scorso è scaduto il copyright su Steamboat Willie, il cartone animato della Disney del 1928 che rese celebre Mickey Mouse, o Topolino per usare il suo nome italiano. Se ne è parlato molto (RSI; RSI) perché proprio la Disney, negli scorsi decenni, ha fatto a lungo pressioni per estendere la durata dei diritti d'autore per proprio tornaconto, riuscendo a far cambiare più volte le leggi statunitensi e portando il copyright su certe opere fino a 95 anni dalla loro pubblicazione.

Il fatto che non ci siano state ulteriori estensioni segna una svolta storica nel settore: dal primo gennaio 2024 chiunque può usare liberamente l'immagine di Topolino, anche se va precisato che è liberamente usabile solo quel Topolino mostrato in Steamboat Willie, che ha delle caratteristiche ben differenti da quelle del Topolino moderno, e ci sono anche altre restrizioni.

Ma Steamboat Willie in realtà è un cartone animato importante per un altro motivo, che oggi è quasi dimenticato: fu il primo cortometraggio animato di successo distribuito con il cosiddetto sonoro sincronizzato. Cent'anni fa i film erano muti. Non si sentivano le voci degli attori, non c'erano effetti sonori e la colonna sonora musicale veniva eseguita dal vivo da un'orchestra o da un pianista o un organista. Erano stati fatti vari esperimenti per accoppiare il suono alle immagini, per esempio facendo partire un disco contenente l'audio nel momento in cui iniziava il film, ma si trattava di una sincronizzazione rudimentale che veniva persa facilmente, con risultati comici e imbarazzanti.

Walt Disney, però, era rimasto affascinato dal successo del film Il cantante di jazz, uscito l'anno precedente con una colonna sonora sincronizzata tramite disco, e decise di sonorizzare i propri cartoni animati, usando tuttavia una tecnica molto differente: l'audio veniva registrato sulla pellicola, insieme alle immagini, sotto forma di variazioni di trasparenza di una banda laterale della pellicola stessa, usando un ingegnosissimo sistema elettromeccanico molto steampunk, e quindi non si perdeva mai la sincronizzazione precisa.

Un'altra innovazione di Steamboat Willie fu l'uso di una cosiddetta click track: segni ottici sulla pellicola di lavorazione che davano ai musicisti il tempo esatto. Una sorta di metronomo visivo. Questo permise a Disney di far iniziare e terminare la musica proprio nell'istante desiderato, mentre nei film precedenti l'orchestra spesso finiva comicamente fuori tempo, non solo quando suonava dal vivo ma anche quando veniva preregistrata.

La reazione del pubblico e della critica alle novità tecniche di Steamboat Willie fu entusiasta e contribuì non poco alla fine dell'epoca del cinema muto. La storia che raccontava non era un granché, e i suoi personaggi non avevano molto spessore, ma il progresso tecnico che mostrava era evidente, coinvolgente e innegabile anche per i non esperti, come lo sarà qualche decennio più tardi il passaggio dal bianco e nero al colore, quello al formato 16:9 o IMAX, o quello al 3D. In altre parole, Steamboat Willie è l'Avatar di cento anni fa.

Fonte aggiuntiva: The trick that made Mickey Mouse famous (Phil Edwards, YouTube)

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Paolo Attivissimo

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Commenti all'articolo (1)

Fino al 1976 il diritto di copia per autori ed editori era con una limitazione imbarazzante di 14 anni stabilita nel 1909. Con la legge del 1976 fu estesa a 70 anni e nel 1998 la Disney riuscì a far approvare una ulteriore estensione a 96 anni, ma non riuscì più a far pressioni abbastanza, ed ora sta cominciando a sgretolarsi quel muro.... Leggi tutto
6-2-2024 20:19

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