IBM adotterà Linux su 15.000 dei propri server. Chi guadagnerà di più da questa accoppiata?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-11-2000]
Pochi giorni fa la grande casa di Big Blue ha annunciato che monterà su 15.000 dei propri server per Internet il sistema operativo Linux. I commenti degli analisti sono stati subito indirizzati ad esaltare la grande mano che il colosso statunitense darà alla diffusione del sistema operativo alternativo basato su Unix. La stessa IBM presenta questa mossa come "la più grande installazione di Linux nel mondo" e tende a sottolineare come il famoso sistema operativo open source diventerà in questo modo ancora più diffuso.
Proseguendo nel suo racconto tuttavia, IBM rivela che tale scelta è dovuta all'elevato livello di stabilità che permette il sistema operativo in questione, il che consentirà ad IBM di approntare sui propri server la possibilità di gestire applicazioni come l'archiviazione ed il download di filmati e musica MP3, prenotazioni in tempo reale di biglietti per concerti o aerei senza correre il rischio di vedersi negare la pagina per un errore di trasmissione o perché il server è caduto.
A questo punto viene spontaneo domandarsi se sia IBM la benefattrice che punta a diffondere la logica del software open source anche nel suo interesse o se invece non si ritrovi Linux ad essere sfruttato commercialmente da IBM per riuscire ad incrementare le vendite in un mercato ormai saturo. Sicuramente un po' di verità risiede in entrambe le idee e la spiegazione più plausibile è una tacita sinergia tra le due case che sfrutti le logiche win-win (logiche cioè in cui ogni partner trae profitto dalle mosse altrui e non ne viene danneggiato) tipiche dell'economia di rete.
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