Ricerca e sviluppo, l'Italia a un bivio

Una raccolta di saggi sui temi del deficit di investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica che paralizza il nostro Paese.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-06-2004]

E' uscito, edito da Franco Angeli, un bel volume che raccoglie gli interventi al convegno: "La Ricerca: un progetto per l'Italia" tenutosi nel giugno 2003 ma ancora di immutata (purtroppo) attualità, promosso da diverse realtà, tra cui LobbyLiberal.it, il Portale della Comunità Liberal italiana.

Il volume raccoglie saggi di esperti come A. Martinelli, F. Morganti, Beltrami Gadola, Giancarlo Lunati, ed è curato dal giovane Marco Castelnuovo, dell'Associazione di Cultura Liberale e Nuove Regole di Milano.

Il volume fa il punto sul grave deficit di investimenti nella ricerca scientifica di base e applicata da parte del pubblico e del privato, anche se si dice chiaramente, che più che un problema solo quantitativo di risorse economiche impiegate, è un problema di qualità ed efficienza dei soldi spesi.

Gli esperti che hanno partecipato al Convegno non appartengono a partiti o a formazioni politiche di sinistra o filo-stataliste, ma, piuttosto, in diverso modo e collocazione, si possono ricondurre a un filone ideologico laico, liberaldemocratico, sensibile alle ragioni del mercato e della libera impresa.

Eppure in loro è chiara la consapevolezza che senza uno sforzo strategico dello Stato, e delle Ammnistrazioni Locali, che faccia della ricerca scientifica e tecnologica una priorità strategica, investendovi e programmando e coordinano l'attività di tutti i soggetti, scuola, università, privato e pubblico, la ricerca non avrà un futuro nel nostro Paese.

E' il tema, sempre attualissimo, dell'Università che deve fare la ricerca ma per farla ha bisogno di reclutare giovani ricercatori e deve farlo in proporzioni molto forti per avere sufficiente massa critica, ma per farlo deve produrre più laureati e in meno tempo, mentre l'Università italiana ne produce troppo pochi rispetto a Germania e Gran Bretagna e li sforna all'età media di 28 anni, troppo tardi.

E' il tema di un Consiglio Nazionale delle Ricerche, da rifondare, perché sia quell'Agenzia pubblica che valuta la qualità della Ricerca, che dispone le priorità per concentrarvi gli investimenti, è il tema della piccola e media impresa del nostro Paese che deve essere aiutata a fare ricerca.

Il libro sembra dunque un'agenda politica di priorità su questo tema che qualunque Governo, di CentroDestra o CentroSinistra, non potrà eludere, pena davvero il declino del Paese.

Come dice il giornalista Riccardo Chiaberge, introducendo il libro e citando Andrea Viterbi, l'italiano emigrato negli Usa, a causa delle leggi razziali, il cui algoritmo è considerato fondamentale per lo sviluppo del software dei cellulari: "E' stata la ricerca fondamentale ad accendere i motori dell'information economy, che è alla base del miracolo americano. La ricerca che ha fatto nascere Arpanet, la teoria di Shannon, il transistor, la radioastronomia".

"Questo tipo di ricerca non sarà mai finanziato dall'industria perché gli azionisti non lo permetterebbero. General Electric e Rca hanno abbandonato la ricerca pura trent'anni fa, Bell Labs e Ibm hanno seguito il loro esempio in tempi più recenti".

"Se non è il Governo a sostenere i laboratori, le università, chi lo farà? Di regola passano dai cinque ai dieci anni prima che una scoperta o un'invenzione diventi sfruttabile commercialmente e nessuno è disposto a investire i propri soldi così a lungo termine. Però dobbiamo farlo per il bene del Paese".

Scheda
Titolo: Ricerca & Sviluppo: l'Italia ad un bivio.
Autore: AA.VV. a cura di Marco Castelnuovo
Editore: Franco Angeli
Prezzo: 9,50 Euro

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Pier Luigi Tolardo

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