Spettatori critici per i cellulari

I cellulari sono diventati un mezzo di comunicazione sociale di cui dobbiamo essere spettatori critici.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-06-2004]

Gli Sms elettorali hanno portato all'attenzione dell'opinione pubblica come, oggi, il telefonino non possa essere più considerato solo come un mezzo privato di comunicazione ma rapprasenti sempre un mezzo di comunicazione sociale, un mass-media come Radio e Tv.

Per questo l'Aiart, l'Associazione Italiana degli ascoltatori radiotelevisivi, un'associazione che si propone di educare ad un uso critico dei media, ha dedicato al telefonino come mass-media un importante convegno al quale hanno partecipato esperti di comunicazioni di massa, esponenti della Conferenza Episcopale Italiana, manager delle società di telefonia mobile.

Di questo ne abbiamo parlato con Luca Borgomeo, giornalista, già segretario confederale Cisl, in passato ha diretto quotidiani come Conquiste del Lavoro e Il Popolo, ed oggi è Presidente Nazionale dell'Aiart.

ZN: Perché un'associazione come l'Aiart, di radiotelespettatori, ha ritenuto di dedicare al telefonino una maggiore attenzione, come testimonia un Convegno specifico?

Luca Borgome: "L'Aiart è un'associazione di spettatori. L'acronimo sta ad indicare che si tratta di una associazione di ascoltatori della radio e della televisione. Più, in generale, si può affermare che l'Aiart tutela tutti i cittadini che usano i mass-media per soddisfare le esigenze di informazione, di cultura, di spettacolo. E' indubbio che per l'Aiart la TV che è il mass medio più diffuso e che impegna, più degli altri, gli spettatori rappresenta il mass-media privilegiato nella sua azione, finalizzata ad educare all'uso responsabile, consapevole, critico dei mezzi di comunicazione. Fra questi mezzi l'ultimo arrivato è appunto il telefonino che da strumento di comunicazione interpersonale si è via via trasformato in connessione con Internet, con la TV e altri media in un vero e proprio mass media. Da qui l'attenzione dell'Aiart, da qui il Convegno."

ZN: Quali sono le vostre maggiori preoccupazioni di tipo educativo, sociale, culturale, rispetto alla diffusione straordinaria in Italia della telefonia mobile?

Luca Borgomeo: "Le stesse né più, né meno di quelle derivanti dalla programmazione televisiva e, spesso, cinematografica. Programmi "negativi", volgari, immorali, insulsi e "diseducativi" transitano oggi su tutti i media: anche sul telefonino. Certo il "telefonino", come del resto la TV non va demonizzato o, tout court, giudicato pericoloso. Come tutti i mezzi, cioè gli strumenti, il giudizio (positivo o negativo) dipende dall'uso che se ne fa".

ZN: Avete espresso delle richieste particolari ad istituzioni pubbliche ed ai gestori di telefonia mobile?

Luca Borgomeo: "Per ora l'Aiart ha inteso sollevare il problema con un'iniziativa pubblica di grande spessore culturale. Il fatto che la prima iniziativa del genere sia stata sviluppata dall'aiart - un'associazione onlus, animata soltanto dal lavoro e dall'impegno dei volontari - deve far riflettere. Dal convegno è emerso con grande chiarezza che la telefonia mobile ha una importante funzione sociale, sia perché assicura tanti servizi alla persona e alla comunità nel suo insieme, sia perché amplia a dismisura le già rilevanti potenzialità di altri mezzi di comunicazione. Ed è proprio questo straordinario "spazio" - che la telefonia mobile va acquisendo a dover far riflettere cittadini, associazioni, forze economiche e sociali, le istituzioni sugli effetti che la sempre più capillare presenza del telefonino nelle mani degli italiani avrà sulla evoluzione, non solo economica, ma sociale, culturale e morale di una intera Comunità".

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Pier Luigi Tolardo

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