Il noto politico utilizzerà già da quest'autunno il Web, con lo scopo di costruire e lanciare il suo programma per le elezioni del 2006.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-07-2004]
Enrico Letta, 38 anni, ex Ministro dell'Industria, neo-eurodeputato per la Margherita, è uno dei più brillanti politici italiani, almeno, dei più aperti all'innovazione e alla modernizzazione della politica.
E' considerato, anche, all'interno del CentroSinistra, uno dei più vicini a Romano Prodi, presidente uscente della Commissione Europea, e candidato a Presidente del Consiglio per l'opposizione di CentroSinistra, nelle elezioni politiche della primavera del 2006.
Enrico Letta, in un'intervista a Repubblica, ha annunciato che, in autunno, Romano Prodi comincerà a tessere la sua rete per costruire il programma di governo, da presentare nel 2006, coinvolgendo il più alto numero di associazioni, gruppi, della società civile e del volontariato, del mondo economico e culturale, di semplici cittadini e lo farà attraverso un uso massiccio di Internet, che prenderà il posto del pullman famoso che iniziò la sua campagna elettorale nel '96 e che lo portò a Palazzo Chigi.
La lezione di Dean è stata assunta in pieno dallo sfidante John Kerry, che si confronterà con Bush.
Sul sito di Kerry sono state raccolte centinaia di migliaia di firme per chiedere le dimissioni del Segretario alla Difesa Rumsfeld, dopo lo scandalo delle torture in Iraq, sono stati invitati i cittadini a organizzare migliaia di incontri domestici (housemeeting), sono state inviate centinaia di migliaia di email agli iscritti al sito, per annunciare la nomina del Vicepresidente Edwards.
La scelta di utilizzare il Web potrebbe aiutare Prodi a stabilire un rapporto più diretto con l'opinione pubblica, specie giovanile, senza essere schiacciato tutto sui partiti.
Telefonini contro Web? Mentre il centrodestra ha puntato molto, senza grandi successi, sugli Sms, il centrosinistra vuole accrescere la partecipazione con il Web, strumento più di dialogo che di sola propaganda.
Speriamo che alla scelta del Web come strumento corrisponda anche una scelta decisa per le libertà digitali: contro bruttissime leggi come quella di Urbani sul peer to peer e contro la brevettabilità del software in sede europea.
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