Nel MetaMondo Urbani non governa

Intervista sulle libertà digitali a uno pionieri del Web italiano: Marco Camisani Calzolari.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-09-2004]

Marco Camisani Calzolari è uno dei pionieri della Rete in Italia; conosciuto come Uno PuntoZero, è stato giornalista specializzato su LA7 con trasmissioni di successo, ha fondato siti di successo come ParlamentOnline e MatrimoniOnline, ha realizzato i siti di MTV, Radio Capital, Radio 105, Radio Montecarlo e di alcuni siti di programmi Rai.

Continua a seguire sul suo blog MetaMondo le vicende della Rete e dell'informatica con un interessante diario quotidiano. Marco Camisani Calzolari è particolarmente impegnato sul fronte delle libertà digitali, gli abbiamo posto qualche domanda su questi temi.

ZN: L'approvazione del D.L. Urbani che criminalizza il P2P e chi lo pratica, cioè il Popolo della Rete, ha creato una grande sollevazione sul Web: petizioni on-line, scioperi dell'Adsl, blog e siti di protesta, che non ha sortito effetti concreti; ha rivelato però una certa dinamicità e corposità del soggetto politico e sociale che è costituito dagli utenti della Rete in Italia. Tu che giudizio dai della vicenda?

Marco Camisani Calzolari: Su questo tema si sono già espressi i maggiori esponenti di ogni categoria: consumatori, editori, discografici piccoli e grandi, attori, registi, cantanti, musicisti, politici, esperti di comunicazione, importanti giornalisti on-line e offline.

Detrattori e sostenitori di grande cultura ed esperienza nel settore hanno espresso pareri autorevoli e sostenuto ogni sorta di tesi, sia pro, sia contro il P2P, con digressioni e analisi di mercato di tale fondatezza e precisione che, pur considerando le eventuali relative faziosità, io mai potrò eguagliare.

Nel frattempo però il consumatore è rimasto da solo, le sue esigenze sono diventate seconde a quelle dell'industria. Si è abituato a guardare il film da casa e difficilmente potremo dissuaderlo. Vuole avere l'ultimo l'MP3 e lo vuole subito. Tra qualche anno, quando i dispositivi palmari saranno più evoluti, farà fatica a portarsi dietro un tomo cartaceo di 300 grammi quando il suo display arrotolabile potrà contenere milioni di libri in versione digitale.

Ritengo che si debba partire da qui e non dalle esigenze delle multinazionali o dei detentori di vecchi "diritti" d'autore. Dico vecchi perché è evidente che la normativa attuale sia profondamente anacronistica rispetto al significato moderno di copyright.

Il vecchio monopolista telefonico ha dovuto cambiare pelle, ora vende anche suonerie. La vecchia multinazionale di carte fotografiche ha appena acquisito una divisione che produce semiconduttori perché la carta tra 5 anni sarà difficile da trovare. Persino i supermercati non sono più quelli di una volta e hanno cambiato modelli di business spostando buona parte del fatturato on-line. Non dimentichiamoci che con "una volta" e " vecchio" mi riferisco a soli cinque anni fa.

ZN: Quindi intravvedi un necessario superamento di questa fase in cui si cerca di difendere posizioni superate e rendite ingiustificate. Ma quando e come?

Marco Camisani Calzolari:Le soluzioni? Qualche idea ce l'ho e con Assodigitale, di cui sono membro del comitato scientifico, stiamo per redigere un manifesto che conterrà le linee guida per instaurare un nuovo sistema che consentirà di rivedere completamente l'attuale concetto di proprietà intellettuale. Ci stiamo lavorando e per fine settembre dovreste poter leggerne il risultato.

La dinamicità degli utenti della Rete di cui accenni nella domanda, non è altro che il normale, disorganizzato e fisiologico atteggiamento che può avere un popolo di consumatori. Il popolo della Rete in realtà non esiste. Esiste invece un Metamondo, ovvero un mondo in cui si vive in modo diverso e solo per piccole porzioni di tempo della giornata.

Che è vissuto quindi da bipedi in carne ed ossa, che vivono prevalentemente fuori dal Metamondo e che spesso non hanno la minima percezione dei cambiamenti interni ed esterni alla Rete. In buona sostanza hanno altro da fare. Non esiste perciò un "popolo" attivo. Niente di così diverso da quello che poi accade nel mondo reale. La percezione e l'appartenenza a un determinato gruppo è spesso dettata da bisogni molto più concreti di chi ci filosofeggia sopra. Ecco perché gli scioperi dell'Adsl non funzionano.

Il problema non sono il Ministro Urbani, l'On. Carlucci e i loro consiglieri. Sappiamo bene quanto poco conoscano la Rete, le sottili dinamiche e le nuove sintassi semantiche che si sono create autonomamente, a partire dal copyleft, passando attraverso il concetto di abandonware, sino ad arrivare alle lavate di capo quotidiane ai danni di chi non "quota". Parola che i due Ministri porterebbero al sinologo per la traduzione.

Il problema è puramente macro-economico e ritengo che si risolverà concretamente solo quando da questa guerra non rimarrà più nulla, in primis nelle casse delle multinazionali. Dalle ceneri rinasceranno nuovi manager e consumatori più maturi, di cui già oggi, prestando solo un po' più di attenzione, se ne può intravedere il profilo.

ZN: Sei stato, e sei, anche un protagonista del Web italiano con molte iniziative imprenditoriali, dopo la crisi, seguita allo scoppio della bolla speculativa: come vedi la situazione e le prospettive della new economy italiana?

Marco Camisani Calzolari: Vedo la luce. Piccola, fievole, ma c'è. Le ceneri di cui scrivevo prima ci sono già, e la ricostruzione è già in atto. Il numero di utenti aumenta ancora esponenzialmente, Negroponte ha ancora ragione, Moore pure. Si tratterà solo di avere le energie per sopportare questo momento difficile, poi si ripartirà con professionisti più consapevoli, operatori con una formazione specifica che prima era pressoché inesistente e investitori che conoscono meglio il mezzo.

ZN: Puoi dirci qualcosa a proposito del tuo MetaMondo, il manifesto delle libertà digitali che hai scritto?

Marco Camisani Calzolari: Metamondo non è nè di destra nè di sinistra, nè di centro, nè repubblicano, nè democristiano, nè anarchico. Molti, dopo aver ascoltato il brano mi credono di sinistra ma quando mi leggono nel mio blog o nei forum pensano che sia di destra; alla fine smettono di chiederselo per non perdere l'equilibrio.

Metamondo è semplicemente un piccola fotografia di quel che sta succedendo qui, che non è lontanamente paragonabile a nessuna filosofia politica. E' solo il Metamondo. Basta entrarci davvero, per capirlo. Noi non abbiamo alcun governo eletto e non ne avremo mai uno. Sono i cavi, le dorsali e i router che normano, in modo "naturale" la circolazione del pensiero in Rete.

Il brano è un manifesto in musica corredato da un video "emozionale". Ritengo che sia il modo migliore per parlare con gli abitanti part-time del Metamondo. Ho una formazione tecnica, mi sono sempre occupato di comunicazione e sono un "creativo"; mi trovo a mio agio sia nei panni di consulente strategico, sia in quelli di conduttore o autore televisivo. Il brano Metamondo è il risultato dell'applicazione di tutte le mie peculiarità e della voglia di comunicare nel modo giusto in funzione delle caratteristiche di chi riceve il messaggio.

E' tuttavia un brano musicale e il testo è stato scritto con quella finalità. Leggere il manifesto del Metamondo sarebbe solo una brutta e sgrammaticata esperienza.

ZN: Quali sono le nuove prospettive della difesa delle libertà digitali?

Marco Camisani Calzolari: Il rapporto tra la filosofia politica tradizionale e quella della Rete è ancora molto confuso. Per esempio chiediamo aiuto alla legge per punire chi spamma, li vogliamo in galera a tutti i costi. Sono anni che sono connesso a Internet e solo dieci anni fa la e-mail era un insieme di protocolli di messaggistica poco conosciuti dal mondo tradizionale, sui quali nessuno avrebbe mai legiferato nulla.

Lo spam è fastidioso, è vero, ma abbiamo mezzi tecnologici a sufficienza per porre fine o almeno ridurre gli effetti di questo fenomeno. Tuttavia non ritengo che si debba chiedere aiuto al legislatore, in quanto abbiamo già una quantità enorme di leggi e norme create dalla naturale frequentazione del mezzo e dalle, sempre naturali, esigenze di convivenza. Lasciar legiferare qui, può essere molto pericoloso, in quanto la libertà di espressione e "movimento" che caratterizza la Rete, potrebbe essere messa a rischio da nuove leggi promulgate da chi nel Metamondo ci è passato una volta sola e per "mouse di terza persona".

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Pier Luigi Tolardo

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