Le Poste Italiane concludono un accordo con Microsoft: la carta di credito PostePay servirà per fare acquisti con la Xbox.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-10-2004]
Qualche mese fa Massimo Sarmi, amministratore delegato dell'azienda Poste Italiane, in un'intervista all'inserto illustrato del Corriere della Sera aveva annunciato che erano in corso trattative con Microsoft: lui stesso si era incontrato con Bill Gates, al fine di instaurare stretti rapporti di collaborazione tra l'ente pubblico italiano e la multinazionale americana del software.
Ora si conosce il primo frutto di queste trattative: Poste Italiane distribuirà una versione "speciale" della sua Postepay, la carta di credito ricaricabile delle Poste che ha già 700.000 titolari, collegata ai maggiori circuiti internazionali: si potrà utilizzare per fare acquisti on line tramite la Xbox di Microsoft, innanzitutto per acquistare videogame e giochi on line, ma non si escludono altri tipi di e-shopping in futuro.
Poste Italiane, con i suoi 14.000 uffici postali, sparsi dal confine estremo con la Francia a Pantelleria, è una delle più grandi banche del Paese, oltre a essere il principale corriere di trasporto (possiede anche la Sda) e uno dei principali servizi postali europei e del servizio postale, tuttora in concessione dallo Stato (che ne è l'unico azionista) come monopolio.
C'è da chiedersi se però questo tandem tra due pesi extramassimi, Poste e Microsoft, non stravolga completamente la libera concorrenza nel settore del software, della vendita di consolle per giochi e di videogames e giochi on line.
Questo accordo è anche l'ennesima prova di un rapporto molto stretto tra Microsoft e Maurizio Gasparri, Ministro delle Comunicazioni, controllore istituzionale delle Poste e grande patron della nomina di Sarmi al vertice della nostra rete postale.
In questi stessi giorni è stata siglato un accordo tra Gasparri e Microsoft per sviluppare studi, ricerche ma anche programmi operativi nel settore della sicurezza informatica, una scelta di privilegiare Microsoft sugli altri software non proprietari che ha suscitato le critiche e un'interpellanza parlamentare del senatore Fiorello Cortiana.
Non si tratta del primo accordo in cui le Poste favorirebbero sfacciatamente un'impresa privata: è di questa estate la notizia dell'accordo tra Poste Italiane e Mediolanum, la banca d'affari di proprietà di Silvio Berlusconi, i cui prodotti finanziari ed assicurativi saranno distribuiti in esclusiva dagli uffici postali.
Le autorità di garanzia come l'Antitrust italiano e quello europeo, pernon parlare dell'Autorità delle Comunicazioni, come giudicheranno l'affare? Non ci sarebbe da sorprendersi se, già nella prossima campagna elettorale delle regionali del 2005, alla luce del sole e con una trasparente registrazione in bilancio (come fa negli Usa per la campagna di Bush), Microsoft versasse un contributo milionario (in euro, naturalmente) nelle casse di Alleanza Nazionale, partito di riferimento di Gasparri e Sarmi; oltretutto, non sarebbe in contrasto con la legge sul finanziamento delle forze politiche.
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