Un sito sindacale oscurato

Il sito Lavori Variabili della Federazione Sindacale autonoma RdB è stato chiuso d'urgenza per ordine della Procura di Roma e non se conoscono le motivazioni.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-11-2004]

Lavori Variabili è il sito dedicato al lavoro precario della Federazione sindacale autonoma delle RdB/CUB. La mattina del 22 Novembre la Polizia Postale di Arezzo lo ha oscurato per ordine della Procura della Repubblica di Roma che ne ha ordinato il sequestro preventivo di urgenza senza averne dato, subito, le motivazioni a RdB/CUB nè ai gestori del sito.

La Rappresentanze di Base/CUB sono una confederazione sindacale autonoma, diversa dalla FLMU e dai Cobas, altre sigle del sindacalismo radicale con cui spesso viene confusa ma con cui spesso ha momenti di collaborazione, fondata da delegati e militanti sindacali in rotta con le scelte della Cgil e delle altre centrali confederali negli anni '80. E' diventata negli anni particolarmente forte e presente nel pubblico impiego, dove ha ottenuto anche l'ammissione ai tavoli contrattuali, attraverso l'elezione di numerosi rappresentanti nelle RSU soprattutto tra i Vigili del Fuoco, nell'Inps e nella scuola e in altri enti parastali. E' presente anche tra gli autoferrotramvieri, nelle Ferrovie, nelle Poste e in Telecom Italia.

Si batte anche per l'istituzione del reddito sociale ed è stata molto presente nelle grandi manifestazioni contro l'abolizione dell'art.18, contro la guerra in Iraq, e alle principali iniziative organizzate dai Social Forum in Italia, di cui è parte attiva.

Il 24 Novembre si conoscono le motivazioni del "sequestro d'urgenza e probatorio": Giulio Ernesto Russo, presidente dell'associazione "Casa dei Diritti Sociali" ha querelato per diffamazione il sito per aver pubblicato comunicati sindacali su una vicenda che ha visto contrapposti il titolare dell'Associazione e la cooperativa sociale legata a questa e i lavoratori della cooperativa. I comunicati sindacali riguarderebbero una vertenza sindacale durata anni che si è conclusa con l'ottenimento del passaggio di tutti i cococo a lavoratori dipendenti ed oggi 30 lavoratori su 79 rischiano il licenziamento, alcuni sono stati posti da settembre a zero ore e c'è un ritardo di 5 mesi nel pagamento degli stipendi.

Ancora una volta, però, la magistratura di fronte ad una denuncia per diffamazione contro un sito web non si limita a disporre, eventualmente, la rimozione e il sequestro di una pagina in cui c'è l'articolo in contestazione ma chiude l'intero sito, colpendo pesantemente la libertà di informazione, in questo caso anche quella di associazione sindacale, a differenza di come si comporterebbe con un giornale o una trasmissione televisiva. Infatti, anche cause per diffamazione che hanno riguardato giornali sindacali hanno portato alla chiusura del giornale e alla sospensione delle pubblicazioni della testata. Evidentemente, la libertà di espressione nel Web è ancora una liberta di serie B.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (2)

Pier Luigi Tolardo
Hai ragione Francesco Leggi tutto
26-11-2004 11:25

francesco
Aiuto, non ho capito! Leggi tutto
26-11-2004 10:40

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