Authority, risuscita Agnes?

Berlusconi starebbe seriamente pensando di tirare fuori dalla pensione dorata l'ex numero uno di Rai e Stet per la Presidenza dell'Authority delle Comunicazioni.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-01-2005]

Biagio Agnes, chi era costui? Ai più giovani il nome non dirà molto: Biagio Agnes, detto "Biagione", è considerato uno degli esempi più emblematici della razza dei boiardi: così venivano chiamati i grandi manager delle Partecipazioni Statali quando la maggior parte delle banche e delle aziende più importanti del nostro Paese era controllata direttamente dallo Stato, e cioè fino alla metà degli anni '90.

Biagio Agnes, già giornalista Rai, è di origini avellinesi come Ciriaco De Mita e Nicola Mancino, fino agli anni '90 era considerato in quota "sinistra Dc", la stessa corrente a cui era vicino Romano Prodi; quest'ultimo, come Presidente dell'Iri, di cui faceva parte la Rai, ebbe sempre molta fiducia e considerazione di Biagio Agnes, che per molti anni ricoprì la carica più importante della Rai e cioè quella di direttore generale.

Come direttore generale della Rai, Agnes prima fece una guerra spietata alla nascente Mediaset di Silvio Berlusconi, allora solo impresario televisivo, e poi con Berlusconi e Confalonieri concluse la cosidetta "pax televisiva": un patto per non continuare a strapparsi i divi della Tv a colpi di miliardi e per dividersi meglio e senza troppi spargimenti di sangue la torta publicitaria.

Quando arrivò la "Tv dei Professori", cioè il solo Consiglio di Amministrazione della Rai realmente svincolato dai partiti, in piena Tangentopoli, sotto il Governo Ciampi, Agnes era già transitato dalla potente poltrona di "Signore della Tv" a quella meno potente (ma non meno dorata e ben pagata) di Presidente della Stet, la finanziaria Iri che controllava Sip, Italcable e Seat, ma anche l'Italtel e la Telespazio prima della nascita di Telecom Italia.

Agnes avrebbe voluto continuare a fare il Presidente di Telecom Italia con la scomparsa della Stet, ma fu messo da parte proprio da quella sinistra Dc e poi popolare che aveva fatto la sua fortuna, e da cui Agnes prese le distanze: lo ha dimostrato il caso Telekom Serbia, in cui Agnes non ha esitato ad accusare di cattiva gestione e loschi affari i suoi successori alla guida della maggiore azienda telefonica italiana ed anche Prodi. Ora Biagio Agnes è un pensionato da circa ventimila euro al mese come ex dirigente Telecom Italia.

Così oggi Biagio Agnes fa parte di quella frazione dell'ex sinistra Dc che fa parte in modo più o meno organico del centrodestra e di Forza Italia: l'ex deputato Sanza, l'ex deputato Agrusti, e soprattutto Peppino Gargani, già braccio destro di De Mita, poi membro dell'Authority per le Comunicazioni e infine responsabile per la giustizia di Forza Italia.

Dopo aver combattutto per anni Berlusconi, quando era amico e fan di Craxi, ora Gargani ne è uno dei più stretti collaboratori. Sarebbe stato forse Gargani a suggerire il nome di Agnes come successore di Enzo Cheli alla Presidenza dell'Authority per le Comunicazioni, nome che il Governo dovrà fare nel febbraio 2005.

Se il Governo Berlusconi nominerà Agnes Presidente dell'Authority, sarà difficile per l'opposizione sostenere che non abbia i requisiti di competenza per svolgere questo ruolo, dopo una vita passata tra Rai e aziende telefoniche, che sono le questioni di cui si occupa la Rai. La stessa opposizione, da Prodi agli ex comunisti, che hanno sempre avuto un buon rapporto con Agnes, sarà in difficoltà a criticare la scelta di uno che è stato per molti anni parte dell'attuale opposizione.

Eppure la scelta di Biagio Agnes per l'Authority sarebbe una scelta negativa per eccellenza: Agnes è sempre stato un uomo di potere delle grandi imprese e ha sempre privilegiato l'interesse delle grandi imprese televisive o telefoniche che ha diretto. Come potrebbe garantire ora gli interessi dell'utenza di queste stesse imprese?

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Pier Luigi Tolardo

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