Cresce la criminalità nella Rete

In aumento i reati compiuti solo nella Rete da organizzazioni cybercriminali sempre più agguerrite.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-03-2005]

Mcafee ha commissionato una ricerca sulla cybercriminalità a livello mondiale a Peter Traxler (ricercatore presso l'Istituto Federale di Tecnologia Svizzero) che ha collaborato con le polizie specializzate in reati ad alta tecnologia in Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Italia.

Secondo lo studio la cybercriminalità sta crescendo e non più opera di singoli individui che lavorano dal proprio Pc domestico ma di organizzazioni che mobilitano anche migliaia di individui. Secondo il rapporto, queste cybermafie realizzerebbero delle bot-net, reti di sistemi controllati con fino a 20-30 mila computer collegati illegalmente, da cui attaccherebbero o ricatterebbero, minacciando attacchi informatici micidiali, aziende ed organizzazioni; per far questo le cybermafie si servirebbero anche di minori.

Queste bot-net verrebbero addirittura affittate al migliore offerente: in un caso per l’uso di una bot sono stati offerti 28.000 dollari al mese, mentre la tariffa oraria è di sole 100 sterline (meno di 150 euro).

Queste bot-net crescerebbero al ritmo di 25 al giorno e per questo si possono stimare 900-1000 minacce nuove al mese. Il 70% dei programmi maliziosi e "malware" verrebbe scritto con fini di lucro. In un Paese come la Russia, il Ministero degli Affari Interni ha registrato 7.053 casi di crimini informatici nel 2003, quasi il doppio dei 3.782 del 2002, mentre solo nella prima parte del 2004 si sono registrati 4.995 casi ma si tratta di un fenomeno che ha sempre meno confini geografici e agisce globalmente. Ad esempio gruppi cybercriminali in Svezia, Lettonia, Russia stanno bersagliando il business degli allibratori nel Regno Unito e aziende in Australia e Giappone.

Uno dei cybercrimini in crescita è la frode azionaria on line: un'organizzazione cybermafiosa acquista a basso prezzo i titoli di un'azienda, poi si servono di false informazioni diffuse via Internet e portano verso l'alto il prezzo, per poi vendere le azioni al prezzo gonfiato. Ci sono reti di questo tipo con sede a Malaga in Spagna, in Florida o nelle Isole Vergini Britanniche. Una delle aziende vittime di queste frodi è stata la Concorde America, che per via di due false dichiarazioni pubblicate su un sito web azionario ha visto un rialzo artificiale dei suoi titoli.

Il Rapporto MacAfee invita i governi di tutto il mondo a impegnarsi maggiormente sul fronte della lotta alle cybermafie, coordinando meglio la propria azione.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (1)

Angelo
Devo essere scemo Leggi tutto
18-3-2005 10:31

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