L'XML diventerà il formato di default per la suite del colosso di Redmond. Fine di uno degli strumenti chiave del monopolio?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-06-2005]
Microsoft Office 12, previsto per la seconda metà del 2006, userà il formato "aperto" XML come default al posto degli attuali formati proprietari. Lo annuncia l'Associated Press in un articolo riportato dal Washington Post. L'annuncio è stato dato da Microsoft ieri (1 giugno).
Si tratta di una svolta fondamentale per gli utenti, perché gran parte del successo di Microsoft Office si basa sull'uso di formati "chiusi", le cui specifiche sono segrete o accessibili soltanto a condizioni estremamente restrittive. Questo crea una situazione in cui tutti sono sostanzialmente obbligati a comperare Microsoft Office, perché tutti gli altri usano questi formati, leggibili (con pochissime e imprecise eccezioni) soltanto con Microsoft Office.
L'impossibilità di gestire affidabilmente mediante altri programmi i documenti scritti con Microsoft Office è uno dei fattori chiave del successo del prodotto Microsoft. Togliere questo fattore è un gesto molto coraggioso che apre scenari estremamente interessanti per il consumatore.
Uno dei principali ostacoli al successo delle alternative, infatti, è proprio il fatto di non poter gestire pienamente l'enorme mole di documenti generati nei formati Microsoft. Che cosa succederà in un mercato in cui quest'ostacolo non esiste più, e acquistare Microsoft Office non è più una necessità ma una scelta?
Può sembrare una mossa suicida da parte di Microsoft, ma la società di Bill Gates non ha molta scelta: le reazioni al costo elevato del suo software e le pressioni verso formati più aperti e facilmente gestibili da programmi di analisi sono troppo forti. Uno dei pregi dell'XML, infatti, è che rende estremamente facile scrivere programmi che estraggono automaticamente informazioni dai documenti (per esempio il totale dalle fatture), cosa preziosissima per le aziende, mentre i formati attuali di Microsoft lo consentono soltanto con estrema difficoltà.
Microsoft si troverà quindi a competere non più sulla base di una situazione di monopolio, ma sulla base dei reali meriti del proprio software, che peraltro non mancano. A parte l'ovvio vantaggio dell'inerzia da abitudine, che trattiene molti dal cambiare programma, Microsoft Office è molto più veloce, integrato e leggero rispetto a concorrenti come OpenOffice.org o StarOffice; anche la sua interfaccia utente è più raffinata e comprensibile.
Tuttavia è prevedibile che Microsoft riduca i prezzi, perché oltre 500 euro per una versione full di Microsoft Office rappresentano un onere troppo significativo quando un intero computer costa poco più di questa cifra. Finora gli utenti hanno subìto e pagato (o piratato, cosa che comunque aiuta Microsoft a mantenere il monopolio del formato), ma se Microsoft davvero apre il proprio XML e lo rende default, gli utenti potrebbero finalmente riprendersi un po' della libertà persa per strada.
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