A differenza di altre gestori telefonici che chiudono la propria attività in Piemonte, Comdata, specializzata nell'help desk, potenzia la sua presenza nella regione subalpina.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-07-2005]
Negli ultimi anni il declino industriale che sta vivendo drammaticamente il Piemonte, dalla crisi dell'automobile a quella del tessile, ha investito anche il settore delle Tlc, almeno dal punto di vista occupazionale, nonostante questo sia uno dei pochi settori in crescita e ad alta redditività in Italia.
Dalla Telecom Italia che ha trasferito la Direzione generale da Torino a Milano e ha chiuso numerose sedi provinciali e quasi tutti i centri periferici, alla Wind che, con un piano di ristrutturazione di questi mesi, ha declassato la sede di Ivrea, che aveva già perso Omnitel con il passaggio a Vodafone, e trasferito numerosi dipendenti a Milano.
Anche Tim ed, ora, Telegate, la società di Call Center delle Pagine Gialle, smantellano o ridimensionano la propria presenza in Piemonte. Un segnale, invece, positivo ed in controtendenza è quello di Comdata, società leader nel campo della gestione informatizzata dei documenti e delle applicazioni CRM. Comdata nasce nel 1987 ad Asti per gestire la montagna di documenti prodotti da Telecom Italia ed ora da molti altri gestori nel proprio centro, tra i più grandi in Europa, ed ora ha circa 2.100 dipendenti, prevalentemente con contratto a tempo indeterminato. Comdata continua ad assumere e lo sta facendo in questi giorni per il la sua sede di Torino, in pieno centro, a due passi dall'Università torinese. Una scelta quella di stare vicino all'Università adottata per pescare al suo interno giovani studenti da impiegare principalmente in attività di help desk per i principali gestori telefonici italiani, in particolare a Torino per l'help desk di Alice di Telecom Italia.
Una scelta quella di Comdata che va controcorrente anche rispetto al Gruppo Cos di Alberto Tripi che ha privilegiato, finora, le regioni meridionali per trovare più facilmente manodopera scolarizzata a buon mercato ed usufruire degli incentivi per chi crea occupazione al Sud o come il gruppo Eutelia, che ha assorbito la torinese NoiCom(e trasferito parte del personale ad Arezzo che, invece, punta addirittura alla Romania per i suoi Call Center.
Vedremo se questo "modello piemontese" di Call Center, che privilegia comunque la fornitura di assistenza in outsourcing per i gestori, piuttosto che il telemarketing che ormai sta perseguitando i clienti italiani, continuerà con gli attuali criteri che per ora privilegiano occupazione stabile, investimenti nella formazione, perseguimento di un buon clima tra il personale e anche con i sindacati, ambienti di lavoro confortevoli, carattestiche positive, certamente, presenti nella sede torinese di questa realtà aziendale.
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