Beffe informatiche per le vittime dell'uragano e per chi le dovrebbe aiutare.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-09-2005]
Secondo Ars Technica, i superstiti dell'uragano Katrina che non usano Internet Explorer 6 non possono accedere al modulo online per la richiesta di risarcimento al governo U.S.A..
Questo perché la criticatissima agenzia di protezione civile governativa, la Federal Emergency Management Agency (FEMA) ha creato un portale web che lavora soltanto con il browser di zio Bill.
Nello scenario di disperazione in Louisiana e Mississipi, non tutti hanno avuto abbastanza fortuna da essere rimasti vivi. Meno ancora, in questo momento, sono in grado di accendere il proprio PC (magari con sopra Linux o Mac OS), e di accedere al sito governativo per ottenere gli aiuti economici.
Questo significa che l'esclusione è stata determinata dall'imperizia o dalla cattiva volontà del programmatore, e non da motivi tecnici particolari, su cui in questa situazione si potrebbe comunque passar sopra, con impostazioni essenziali e spartane.
Ennesima brutta figura della FEMA, già in cattive acque per le accuse di intempestività con cui ha fatto partire gli aiuti.
Polemiche pretestuose contro Microsoft? Strumentalizzazione di una svista dei programmatori, in funzione antigovernativa? Incaponimento dei puristi del free software contro uno standard di fatto?
Sembrerebbe proprio di no. Numerose organizzazioni di volontari lamentano di essere legate a software Microsoft per problemi di compatibilità coi servizi online della FEMA, rigorosamente aderenti alla politica commerciale di Microsoft. Questo significa, per loro, dover spendere in licenze assurde una parte dei fondi a loro disposizione, per poter dare una mano alle migliaia di vittime.
Gli stessi operatori, sempre secondo Ars Technica, non amano molto Windows XP, sistema vorace di ore lavoro, tra manutenzione, configurazione e patch di sicurezza, e preferirebbero piattaforme alternative.
Non si tratta solo di soldi e sicurezza: i requisiti hardware del software made in Redmond non permettono di utilizzare al meglio i macinini in dotazione a questi volontari, spesso macchine usate, donate da associazioni benefiche.
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