Amarcord telefonico e Adsl che non c'è

Le sofferenze degli utenti delle zone scoperte dall'Adsl somigliano tanto a quelle degli utenti del telefono di trenta e più anni fa.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-05-2006]

Foto di Levi Szekeres

Negli anni '70, poco dopo che l'Italia si era laureata vicecampione del mondo in Messico contro il Brasile, e quando Andreotti era già un uomo chiave della politica italiana, gli italiani abbonati al telefono erano pochi milioni, non molti di più degli attuali abbonati all'Adsl.

In una media città del Nord Italia, in una classe scolastica ben pochi bambini avevano il telefono in casa; per avere il telefono bisogna attendere mediamente un anno e mezzo o due; se si aveva una raccomandazione di qualche politico era meglio, ma anche conoscere una telefonista, un tecnico della Sip poteva bastare per accelerare i tempi che, comunque, rimanevano lunghi.

Per fare domanda di nuovo impianto bisognava prendere una mattinata di permesso dal lavoro e fare lunghe code in uffici denominati "saloni" e poi un'altra mattinata per sottoscrivere il contratto: una cosa a metà tra la cerimonia e l'evento della vita, tipo promessa di matrimonio.

Altro tempo se ne andava per chiedere a che punto stava la domanda, perché quegli uffici erano aperti solo al mattino e non di sabato, difficilmente raggiungibili telefonicamente, erano dislocati quasi solo nei medi centri. Solo alla fine degli anni '70 Sip decise una moltiplicazione di sportelli temporanei e addirittura di centri mobili sui camper nelle piazze di fiere e mercati.

L'impianto telefonico, spesso, era il cosidetto "duplex", geniale invenzione di un ingegnere Sip, non conosciuta all'estero: due famiglie condividevano la stessa linea telefonica, pagando la metà del canone; si parlava a turno e spesso bisognava uscire, sotto la pioggia, per andare a bussare a 200-300 metri di distanza alla porta del "coinquilino" del telefono, per chiedergli la cortesia di lasciare libera la linea; i più sfortunati erano quelli che avevano come coinquilini una famiglia con figli adolescenti e fidanzati.

Al Sud, i tempi per l'attivazione di un impianto erano doppi rispetto al Nord: anche tre anni e, probabilmente, conoscere qualcuno della famiglia Provenzano poteva essere comodo per avere prima il telefono. Nel 1987 la diffusione della linea telefonica fissa era nel Nord Italia a livelli quasi europei, anche se eravamo sotto di dieci punti in percentuale rispetto a Svizzera e Francia, mentre al Sud non più di tre italiani su dieci erano abbonati al telefono.

Le principali cause di questa arretratezza, dovuta a una carenza di offerta e non certo di domanda, erano gli scarsi investimenti dell'allora Sip, a capitale pubblico, che lamentava le tariffe bloccate da anni: la cosidetta mutualità per cui si dovevano tenere basse le tariffe per le famiglie e le tariffe urbane; addirittura in città si pagava la telefonata solo uno scatto.

Tra l'altro la Sip faticava ad avere terreni e licenze edilizie per costruire centrali telefoniche, a causa delle lentezze della burocrazia, e fu costretta in molti casi a colocarle in container. Questa arretratezza della rete telefonica italiana veniva ritenuta dai più una delle cause del ritardo dello sviluppo del Paese, soprattutto nel Mezzogiorno.

Quando ci fu la svolta? Nel 1988, sotto la prima presidenza dell'Iri di Romano Prodi, si prese il toro per le corna: si chiesero e si ottennero aumenti tariffari ma si mise in campo un piano colossale di investimenti, circa 10.000 miliardi di lire di allora in 4 anni, per circa otto milioni di nuovi abbonati. Venne istituito uno sportello telefonico: nacque il 187 come lo conosciamo oggi, con migliaia di nuove assunzioni a tempo indeterminato, utilizzando prima i contratti formazione-lavoro.

Non fu così solo per l'Italia: anche nella vicina Francia, fino al 1984 era impossibile o quasi avere il telefono in casa; averlo significava pagare moltissimo e il servizio era gestito dalle Poste. Nel 1984, con il rapporto Nora Minc commissionato da Giscard, la Francia comprese la strategicità delle Tlc: si investì moltissimo anche nell'industria pubblica Alcatel e finalmente arrivò la teleselezione su tutto il territorio nazionale francese e la digitalizzazione integrale di tutte le Centrali.

In tempi più recenti arrivò il telefonino, di cui l'Italia possiede un primato per diffusione e utilizzo (anche se discutibile). Venne la concorrenza e le tariffe oggi non sono più basse né decise politicamente: la Sip pubblica è diventata la Telecom privata del padrone della Pirelli.

Eppure... Certe vicissitudini di utenti alle prese con l'Adsl che non arriva nei loro paesi... che tarda a essere installata... che ha velocità decisamente inferiori alle promesse... i loro scontri quotidiani con i call center... Somigliano non poco alle vicissitudini degli abbonati al telefono di allora.

Negli anni scorsi Prodi, come presidente dell'Iri e gestore della Sip, comprese l'importanza per il Paese di un'accelerazione della modernizzazione e della diffusione delle Tlc, è un dato di fatto. Sarà così, vent'anni dopo, anche per il Prodi premier, alle prese con l'Italia del digital divide?

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 7)

Immaginate quanto si porteranno a casa i grossi azionisti... Leggi tutto
12-5-2006 14:04

il dividendo degli azionisti è migliorato davvero! Leggi tutto
11-5-2006 23:36

.Perrella Liberato.
AMARCORD TELEFONICO E ADSL CHE NON C'E' Leggi tutto
11-5-2006 11:28

privatizzazione e miglioramenti Leggi tutto
11-5-2006 01:54

VERAMENTE AMARCORD Leggi tutto
10-5-2006 21:31

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

Mostra i risultati (2300 voti)
Ottobre 2025
Pericolo! Stampante nuova!
Internet delle cose, dobbiamo abituarci alla morte
WhatsApp, arrivano i nomi utente: presto sarà possibile prenotare quello preferito
Guida autonoma in 60 città italiane: Italia primo laboratorio europeo per i test
Infotainment in auto, nuove regole: i veicoli smart dovranno avere un'autoradio FM/DAB+
Mozilla introduce Firefox VPN: navigazione cifrata nel browser. Privata e gratuita
Windows 11 25H2: debutta il menu Start con layout dinamico e integrazione con lo smartphone
DAZN chiede 500 euro di risarcimento a 2000 utenti già multati per pirateria. E minaccia cause
Energia elettrica: il prezzo cambia ogni 15 minuti. Fasce orario stravolte, la sera costa di più
Clothoff bloccata in Italia: il Garante Privacy ferma l'app che spoglia le persone con la IA
Open Printer, stampante inkjet open source. Cartucce ricaricabili, design modulare e niente DRM
Amazon Prime elimina la prova gratuita in Italia: i giorni di test passano da 30 a 7. E si pagano
Settembre 2025
SPID a pagamento, l'era gratuita è finita: le Poste introducono un canone annuale
YouTube ammette: "Obbligati dall'amministrazione Biden a sospendere certi canali"
Commodore 64 Ultimate convince: boom di vendite, acquisizione anticipata
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 24 ottobre


web metrics