Un branco di pescecani (Yahoo, Microsoft, Google e non solo) che litigano su pezzi di web. Con i pesciolini che stanno a guardare, casomai gliene arrivasse un brandello a tiro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-03-2007]
Questa è l'impressione che danno ormai i prìncipi dei portali, un tempo ben definiti nella loro essenza e finalità, oggi diventati un bric-à-brac generalista di quanto di meglio e di peggio possa offrire il web.
Google, appena pizzicato da Microsoft con l'accusa di pubblicare senza autorizzazione opere soggette al diritto di autore, conclude un ennesimo accordo con un'altra biblioteca pubblica in Europa, stavolta quella bavarese di Monaco dopo quelle di Oxford e Madrid, mentre la Casa di Redmond in piena sindrome di "mani pulite" si affanna a invocare consensi sulle proprie operazioni di apertura spiegando la tecnologia "Mix" di indicizzazione degli hard disk e presentando un prototipo di navigatore chiamato "Web Assistant"; come se non fossero entrambi stracoperti da brevetto.
Intanto perde i pezzi, stavolta in persona di Christopher Payne, vice-presidente dello staff Windows Live Search e responsabile della strategia antigoogle, che secondo l'agenzia Reuters se ne andrebbe per fondare una sua propria società.
Intanto Murdoch si è inventato un proprio aggregatore mettendo insieme un po' di tecnologia MySpace, di Google e di Digg. Si chiamerà ovviamente MySpace News e metterà insieme centinaia di siti, blog e notiziari i cui articoli potranno essere annotati commentati e diffusi per email dagli utenti del servizio, che potranno altresì aprire discussioni o di proporre la pubblicazione di notizie inedite.
Un brandello, come si diceva, da masticare inghiottire e digerire entro il primo semestre di quest'anno. Ma i selaci, notoriamente, non fanno mai indigestione, neppure quelli di taglia un po' più piccola del solito.
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