RFID, Bruxelles si fida

La Commissione Europea permetterà che il mercato dei chip radio intelligenti possa svilupparsi senza intralci e (per ora) controlli.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-04-2007]

Radiochip

A Bruxelles pensano che sarà sufficiente fornire un grosso supporto informativo ai cittadini comunitari, che per oltre il 70% si dichiarano poco o nulla informati sui RFID; ma sono cifre ottimistiche.

Eppure Vivian Reding, delegata in materia di Società informatiche e Media, afferma che "non ci saranno regolamenti in materia di chip RFID" e aggiunge: "L'Europa è uno dei maggiori ricercatori internazionali per lo sviluppo della tecnologia RFID e le imprese del settore vi occupano una posizione di preminenza".

"La previsione di crescita è dai 500 milioni di euro dello scorso anno a 7 miliardi di euro in una decina d'anni", sottolinea Viviane Reding, che per altro si augura un impegno divulgativo da parte delle istituzioni sulla potenzialità e utilità dei "segnalatori radio intelligenti".

Verso la metà 2007 proporrà una revisione del quadro giuridico comunitario sulle telecomunicazioni con l'emanazione di una direttiva circa la protezione dei dati relativi alla telecomunicazione e vita privata, che tenga conto anche della tecnologia RFID.

D'altra parte una recente indagine conoscitiva oltre a rivelare la generale ignoranza sull'argomento ha evidenziato il diffuso timore circa i rischi della RFID per la protezione dei dati personali e sensibili.

Il futuro prossimo prevede un'adozione massiccia dei chip nei supermercati e grandi magazzini, per cui un esponente del gruppo di studio si è sbilanciato: "La nostra posizione è che tutti i prodotti confezionati integranti un RFID dovranno evidenziare chiaramente il fatto dettagliando anche quali siano i dati eventualmente registrati dal chip".

Viviane Rending conclude assicurando che la Commissione seguirà l'evoluzione del mercato RFID e nel 2008 farà una nuova valutazione delle "prevedibili opzioni politiche" e l'occorrenza di"iniziative legislative aggiuntive", ma -conoscendo i tempi dei politici e le sottigliezze del linguaggio politichese- la cosa non rassicura nessuno, anche perché l'adozione del radiochip è ormai dietro l'angolo.

Tanto per dirne una, a Parigi migliaia di alberi nei viali e giardini pubblici vengono monitorati costantemente e trasmettono in un centro di raccolta tutti i dati, dall'inquinamento atmosferico ai cicli di innaffiatura.

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