I chip inutilizzabili nell'industria dei computer trovano nuovo impiego nella costruzione dei pannelli solari. Texas Instruments, Intel e AMD i protagonisti principali di questa nuova ecologia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-06-2007]
Il silicio è uno degli elementi chimici più diffusi, oltre a essere accessibile e tra i meno costosi in natura; al presente è l'unico materiale adatto alla realizzazione dei microchip che costituiscono il cuore del nostro amato PC.
Deve essere tuttavia un materiale estremamente puro, a causa della densità elevatissima dei transistor presenti sulla superficie. Anzi, sulle superfici, giacché in pratica si tratta di un wafer composto da moltissime lamine minerali che accolgono i circuiti.
La criticità dell'uso impone scelte precise ai costruttori, costretti a molteplici test a ogni sfornata di processori; al di sotto di una certa tolleranza, marcata in qualche misura dalla possibilità di overcloccare, i chip ritenuti difettosi vengono impietosamente avviati alla discarica.
Pare che Texas Instruments abbia realizzato un business milionario mentre Intel e AMD non sono da meno, rivendendo ogni anno centinaia di migliaia di wafer di scarto ai produttori di pannelli.
In ambito comunitario, seguendo le orme dei paesi nordici assai più attenti ai problemi dell'ambiente, si prevede -anche se troppo ottimisticamente- di arrivare in pochi anni a ottenere un quinto dell'energia totale utilizzando fonti rinnovabili.
In quest'ottica i pannelli fotovoltaici hanno una discreta rilevanza economica in considerazione degli incentivi fiscali esistenti, anche se sarebbe auspicabile una completa detassazione visti i risparmi ottenibili nella protezione dell'ambiente.
Anche l'industria nazionale si sta muovendo nel senso di una produzione localizzata, in quanto sinora i banchi di silicio mono e policristallino venivano importati esclusivamente dall'estero.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|