Subito dopo l'intervento del Presidente della Repubblica alla riunione della scorsa settimana, si produce il primo effetto Sarco con l'autorizzazione agli organi rappresentativi di autori ed editori a tracciare i naviganti sul web.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-12-2007]
Col benestare del Cnil Commissione Nazionale per l'Informatica e le Libertà- la Sacem, di cui è epigona la nostra Siae, avrà l'incarico di accertare sul web le violazioni del diritto d'autore tramite l'analisi dei numeri di IP, appurando se e quando circolino programmi piratati, quali siano, chi ne siano i distributori e chi ne effettui il download; sino ad ora senza aver la possibilità di abbinare gl'indirizzi di rete ai nominativi degli abbonati ai servizi forniti dai provider, ma presto non sarà più così.
Fino a tutto il mese scorso i dossier così realizzati potevano essere sottoposti al vaglio della magistratura, che doveva poi decidere se fosse il caso di identificare i trasgressori e perseguire i reati o di abbandonare ogni azione giudiziaria.
L'anonimato (formale piuttosto che sostanziale) a suo tempo era stato presentato dalla stampa transalpina come una grande vittoria della democrazia ed una affermazione del diritto alla privacy; infatti la Sacem avrebbe voluto avere da subito in mano gli IP interessati ai download unitamente ai nomi degli abbonati, affermando di voler iniziare con avvertimenti e diffide per ricorrere al magistrato solo in caso di ulteriori infrazioni o recidiva.
Purtroppo non è affatto così, tanto è vero che la Sacem commenta ora favorevolmente l'accordo intervenuto con la Cnil almeno per quanto riguarda la possibilità di sanzionare le contraffazioni; anche ritenendo, unitamente alla Società dei Produttori Fonografici (SCPP) ed a quella per la Regolamentazione del Diritto di Riproduzione Meccanica (SDRM), di aver subito un torto quando non le fu consentito di individuare e perseguire direttamente i pirati dopo averli individuati tramite gli indirizzi IP e regolarmente diffidati.
Tuttavia la questione della rilevazione diretta degli indirizzi IP non è affatto morta e l'accordo da ultimo concluso in seno alla Mission Olivenne tra fornitori dei servizi web e rappresentanti degli autori ed editori sotto il patrocinio dell'Eliseo ha rimesso tutta la questione in gioco.
Perché il magistrato ordinario è stato di fatto esautorato e sostituito da un'autorità amministrativa, alla quale la Sacem, debitamente autorizzata dalla Cnil, dovrà trasmettere le infrazioni appurate e gli indirizzi IP interessati dalle infrazioni; dopo di che sarà questa nuova autorità amministrativa che si incaricherà delle comunicazioni e delle diffide a chi scarica illegalmente, sino a obbligare il gestore della connessione Internet alla rescissione unilaterale del contratto di fornitura.
Questa procedura d'altra parte non impedirà alle major ed alle loro associazioni di instaurare una procedura ordinaria davanti al giudice penale, magari assistita da una congrua richiesta di danni; non si comprende quindi in cosa consista il preteso aumento di garanzie fondamentali, a mano che non ci si riferisca a quelle legata alla logica del profitto.
Né bisogna dimenticare che in Francia il potere amministrativo, ma anche quello giudiziario, è fortemente ed intimamente legato alla Presidenza della Repubblica; per cui l'ipotesi di una giustizia amministrativa regolata sulla base degli interessi delle major non sembra sia una soluzione particolarmente esaltante, né sotto il profilo culturale né tantomeno quello dell'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
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