Gli Usa contro la pornografia infantile

Il Safe Act, mirato a combattere la pedopornografia via Internet, ha provocato un allarme in buona parte ingiustificato.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-12-2007]

Foto di Aloysius Patrimonio

Grande preoccupazione ha sollevato in questi giorni l'approvazione, da parte della Camera dei Rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti, del cosiddetto Safe Act.

Safe sta per Securing Adolescents from Exploitation-Online, che si potrebbe tradurre con "Salvaguardia degli Adolescenti dallo Sfruttamento Online".

Secondo l'interpretazione che più comunemente ne è stata data, qualora anche il Senato approvasse questa legge ogni fornitore di connettività dovrà vigilare su eventuali attività pedopornografiche svolte sfruttando le proprie infrastrutture e avvisare le autorità competenti.

L'elenco di questi improvvisati "cybercop" comprenderebbe un po' tutti: da chiunque garantisca un accesso Wi-Fi (Internet Point, hotel, persino singole persone) fino a fornitori di caselle e-mail, hoster di siti web o piattaforme di social networking.

Qualora non svolgessero questo compito verrebbero considerati corresponsabili dei criminali cui hanno fornito la possibilità di connettersi a Internet e, quindi, trovarsi in grossi guai. Viene prevista una sanzione base di 150 mila dollari, che potrà raddoppiare in caso di recidiva da parte del provider.

Il testo della proposta, però, non dice nulla di preciso in proposito. Anzi, indica esplicitamente che tali attività di sorveglianza non sono previste dal testo.

Ars Technica, per esempio, ha un'opinione differente da quella comune: ritiene che l'allarmismo che si sta diffondendo non sia completamente giustificato, sostenendo che a nessuno venga richiesta alcuna attività poliziesca particolare.

L'obiettivo della proposta di legge non sarebbe quindi costringere i provider alla vigilanza attiva, ma obbligarli a segnalare le attività criminali qualora ne notassero i segni. Con degli incentivi, bisogna ammetterlo, degni di questo nome.

"Chiunque, mentre impegnato a fornire servizi di comunicazione elettronica o un servizio di computing remoto al pubblico, ottenga concreta conoscenza di fatti o circostanze descritte al paragrafo (2) dovrà, tanto presto quanto sia ragionevolmente possibile, riportare tali fatti o circostanza alla CyberTipline del National Center for Missing and Exploited Children". Il paragrafo due, naturalmente, fa riferimento alla diffusione della pedopornografia.

Il Safe Act ha ricevuto l'approvazione del National Center for Missing and Exploited Children, che lo ritiene in grado di "assicurare una migliore segnalazione, investigazione e persecuzione di coloro che usano Internet per distribuire immagini di pornografia minorile".

Le vere preoccupazioni, dunque, non riguardano il pericolo che chiunque debba trasformarsi in un vigilante, ma la vaghezza impiegata nel definire che cosa sia pedopornografia: l'imprecisione fa sì che diventi difficile, qualora la legge ottenga l'approvazione anche del Senato, identificare quale sia il materiale legale e quale no.

Più che trasformare tutti in poliziotti il rischio è che trasformi i fornitori di connettività americani in delatori "per precauzione", visto che le conseguenze di un'inadempienza sarebbero per loro estremamente gravi.

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Commenti all'articolo (1)

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14-12-2007 18:14

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