Gestori telefonici e fornitori d'accesso, nuove regole dal Garante

Il Garante della Privacy detta nuove disposizioni in materia di autorizzazioni, accessi e tracciamento, modi e tempi di conservazione dei dati sul traffico telefonico e sul web.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-02-2008]

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Prorogato a fine anno il pacchetto Pisanu, il periodo di conservazione dei questi dati a fini di giustizia è stato confermato in 8 anni per quanto riguarda il traffico telefonico e a 4 per quello telematico; tanti, troppi se vogliamo, anche in considerazione dei gravissimi abusi via via commessi non si comprende bene da chi ordinati e a vantaggio o discapito di chi altri.

Bacchettati a più riprese sia dalla stampa estera sia dall'Unione Europea, si imponeva quindi una seria risposta istituzionale, anche a seguito della continue e sempre più insistenti pressioni delle major dell'intrattenimento che ambivano - profittando del marasma generale - di mettere le mani su elenchi e archivi di prima mano.

Infine il Garante stesso, con una coraggiosa e per tanti versi memorabile decisione aveva stabilito una volta per tutti che le superiori esigenze di riservatezza e tutela dei dati personali degli utenti non potessero passare in seconda linea rispetto alle pur legittime esigenze economiche dei titolari di copyright.

L'indirizzo del Garante in merito è chiara: "i dati di traffico telefonico e Internet, che comunque non riguardano il contenuto, sono particolarmente delicati: numero chiamato, data, ora, durata della chiamata, localizzazione del chiamante nel caso del cellulare, dati inerenti agli Sms o Mms, indirizzi e-mail contattati, data, ora e durata degli accessi alla rete consentono di ricostruire tutte le relazioni di una persona e le sue abitudini".

Logico quindi che l'accesso ai dati e ai locali di conservazione degli stessi, cifratura e controlli interni, autorizzazioni e cancellazioni, dovessero trovare un'autonoma e importantissima regolamentazione ormai non ulteriormente differibile, specie se si tien conto degli abusi di ogni genere perpetrati anche e specialmente a danno di privati nel paese più intercettato del mondo.

Se un appunto si dovesse fare, andrebbe rivolto non alle intenzioni o alle manchevolezze ma ai tempi di attuazione; prevedere infatti da parte dei gestori un adeguamento nell'arco di 10 mesi appare francamente eccessivo, anche perché gran parte delle imposizioni regolamentari sembrerebbero risolvibili in tempi brevi ed in via meramente telematica dai gestori stessi.

In un quadro di incertezza politica e di zoppicamenti istituzionali come quello che attraversiamo, sarebbe stato preferibile, e forse non impossibile, risolvere da subito una parte del pacchetto privacy riservando alle filosofie post-ferragostane le soluzioni meramente burocratiche; anche perché dovranno in qualche modo essere in sintonia con il governo in carica.

Il provvedimento del Garante dovrebbe essere pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale, i commenti e le valutazioni di fondo sono perciò rimandate di qualche tempo.

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