Approfondimento: il peer to peer

Le modalità di funzionamento della tecnologia peer-to-peer, fino ad oggi identificabile col fenomeno Napster, con attenzione verso i possibili impieghi futuri, che mettono in gioco la struttura attuale centralizzata di Internet e favoriscono la crescita delle comunità on-line.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-07-2001]

Il termine peer-to-peer comprende tutte le tecnologie che permettono lo scambio diretto di dati, programmi e documenti tra computer.

Attualmente questo tipo di architettura viene utilizzata soprattutto per lo scambio dei file musicali MP3, reso possibile dal software Napster, mentre altri programmi, come Gnutella trasportano qualsiasi tipo di file.

Il modello peer-to-peer trasforma i computer client, come i terminali di una rete aziendale, da puri e semplici fruitori di servizi in fornitori di risorse. I client, quindi, diventano server essi stessi, scavalcando il sistema DNS e senza usare un indirizzo IP fisso.

Rispetto ai sistemi di scambio classico di file su Internet email o FTP l'utilizzo di un software di scambio di file diretto instaura un collegamento senza intermediari tra il mittente del file e il destinatario. E' sufficiente connettersi alla Rete e lanciare la funzione di ricerca del software, che si incarica di interrogare il database contenente i file messi a disposizione dei navigatori. Una volta che il software ha identificato su quali terminali al momento connessi si trovi il file desiderato, esso provvede a trasmetterlo al richiedente.

La nascita dei programmi di scambio diretto di file mette in discussione il funzionamento attuale di Internet, molto centralizzato malgrado le apparenze. La maggior parte dei navigatori passano, difatti, il loro tempo a connettersi ad alcuni Web server che offrono le informazioni di cui hanno bisogno. Lo scambio diretto, invece, funziona secondo un modello completamente decentralizzato in cui i server fungono unicamente da rubrica e in alcuni casi sono decisamente superflui.

In sé il peer-to-peer non è rivoluzionario, in quanto costituisce una realtà acquisita da anni per molte imprese, ma che grazie a Napster e alle altre realtà sorte negli ultimi tempi si è allargato, utilizzando Internet, a milioni di PC e con essi a quantità fenomenali di risorse.

In questo modo gli utenti potranno trovare e condividere informazioni a livello planetario, senza l'ausilio di tecnologie sofisticate o motori di ricerca e aprendo nuovi e impensati scenari di impiego.

L'architettura peer-to-peer potrebbe anche essere impiegata per alleggerire il carico di lavoro dei grandi server, sempre più sovraccarichi di dati e funzioni, scaricando alcuni task sugli altri nodi della rete.

Di conseguenza un modello di questo tipo potrà aiutare le aziende a ridurre di costi di hardware e a ottimizzare l'utilizzo delle risorse esistenti. Un'applicazione interessante potrebbe rivelarsi l'utilizzo dello scambio di materiale didattico in scuole ed università.

La creazione di una rete peer-to-peer in ambito consumer potrà costituire una soluzione vincente se si baserà su una comunità on-line preesistente e se saranno risolti i problemi legati al diritto di autore e alla sicurezza delle reti.

Il peer-to-peer consente uno scambio di documenti molto più difficile da controllare. Infatti, quando le forze dell'ordine identificano un Web server che mette a disposizione degli utenti dei file musicali contraffatti, basta loro farlo chiudere. Quando sono i computer di migliaia (addirittura di milioni) di utenti che scambiano continuamente degli schedari illeciti, diventa estremamente arduo intervenire in modo efficace...

In conclusione, la tecnologia peer-to-peer può realmente divenire una "killer application" nei prossimi anni, creando un vero e proprio nuovo sistema di comunicazione tra navigatori, sempre più protagonisti di Internet al posto degli stessi PC.

L'interesse che tale modello sta suscitando in importanti aziende, quali Intel e United Devices, ne sottolinea ancora di più le potenzialità nascoste, ma probabilmente i cambiamenti che esso può portare nella vita delle persone e nella loro attività lavorativa non è stato ancora ben compreso...

Gian Luca Caffaratti, Luca Rezzani

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