Una cintura biometrica a difesa dell'Europa

Raccogliere le impronte digitali e tutti i dati di chi varchi i confini dell'Unione senza esserne cittadino: questa la proposta dell'ex vicepresidente della Commissione Europea Franco Frattini.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-03-2008]

Frattini: raccogliere le impronte degli immigrati

Prima di dimettersi dalla carica di Commissario Europeo, Franco Frattini ha illustrato questa settimana, durante una conferenza ministeriale in Slovenia, le proprie idee per rendere più sicuri i confini europei, riducendo o addirittura eliminando l'immigrazione.

Per far ciò, ha detto, servirebbe una sorta di cintura biometrica che raccolga le impronte digitali e i dati di ogni persona che non sia cittadino europeo ma che voglia varcare - in entrata o in uscita - i confini dell'Unione.

A chi sollevava perplessità riguardo alla raccolta di tutti questi dati, Frattini ha riposto citando il successo di Eurodac, la banca dati che raccoglie le impronte digitali di chiunque chieda asilo politico a uno stato europeo.

Qualora infatti venga rilevato che sono state avanzate richieste d'asilo multiple, la persona - identificata dalle impronte - viene espulsa. Ciò ha fatto sì che il numero degli arrivi illegali calasse, ha detto Frattini, mentre le richieste legittime sono aumentate.

C'è tuttavia una certa differenza tra l'Eurodac e la proposta di questa settimana: l'Eurodac raccoglie soltanto le impronte digitali, oltre al luogo e alla data in cui sono state prese. La sorveglianza biometrica, invece, raccoglierebbe anche i dati personali (nome, indirizzo e via di seguito), rendendo la loro conservazione una pratica più complicata dal punto di vista della privacy e della protezione dei dati stessi.

Inoltre, resterebbe il problema di identificare gli immigrati illegali già presenti sul territorio o sfuggiti alle maglie della cintura biometrica. Per far ciò l'ormai ex-commissario ipotizza che ogni poliziotto sia dotato di uno scanner portatile per le impronte digitali, così da poter sottoporre a controllo chiunque abbia un aspetto straniero: "sappiamo tutti che la maggior parte degli immigrati illegali proviene da nazioni del terzo mondo", ha spiegato.

Per i cittadini inglesi la cosa si farebbe ancora più interessante se prendesse piede il National ID Database: potrebbero così essere identificati dovunque tramite la scansione delle impronte.

Frattini è sicuro che la sua idea è potenzialmente di grande successo: "Non appena il sistema inizierà a funzionare, le nazioni del terzo mondo capiranno che l'unico modo di entrare in Europa è tramite canali legali".

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Commenti all'articolo (2)

Senza contare che uno svizzero, magari ticinese, non verrebbe fermato. Eppure è extracomunitario! Leggi tutto
18-3-2008 22:31

{Paolo}
Il problema sono i dati personali Leggi tutto
18-3-2008 20:49

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