Microsoft Live Mesh collega Pc e cellulari

Il colosso di Redmond lancia un servizio per sincronizzare e gestire documenti e fotografie su device diversi.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-04-2008]

Microsoft Live Mesh collega Pc e cellulari

Come fare a tenere traccia di decine, se non centinaia o migliaia, di documenti, presentazioni, fotografie e dati in generale sparsi su parecchi dispositivi diversi? Come sincronizzarli per ottimizzarne la gestione e condividerli facilmente con gli amici? A questa domanda Microsoft risponde con Live Mesh.

Il programma è per ora in beta (una fase alla quale partecipano "soltanto" 10.000 beta tester selezionati), funziona solo con computer dotati di Windows e non adempie che a una parte delle funzioni di cui sarà incaricato in futuro.

L'idea che ne sta alla base è frutto della mente di Ray Ozzie, l'uomo che ha sostituito Bill Gates alla poltrona di Chief Software Architect e sta cercando di potenziare la strategia online di Microsoft.

Per ora, dunque, Live Mesh serve per sincronizzare tra loro i Pc con Windows, ma presto faranno parte della famiglia anche i Macintosh e i telefonini dotati di Windows Mobile. Scopo di tutto ciò è tenere aggiornati i dati degli utenti e rendere sempre più labile il confine tra applicazioni desktop e applicazioni online, seguendo la sempre maggiore richiesta di mobilità. Internet sarà il centro di questo mare di dati.

In futuro, Live Mesh potrà anche trasformarsi in una piattaforma online, sulla quale sviluppare tutta una serie di servizi, che sposterà il centro dell'attività dal desktop a Internet, integrando anche funzionalità di controllo remoto del computer e la gestione della condivisione di file.

Questa strategia di Microsoft sembra a molti il primo serio tentativo di entrare con decisione nel mondo del Web 2.0, dal quale Redmond si è finora tenuta sostanzialmente lontana continuando a proporre il proprio modello centrato sulla tradizionale concezione di computer desktop.

Per utilizzare i servizi offerti da Live Mesh occorre disporre di un Microsoft LiveId; una richiesta, questa, che potrebbe far storcere il naso a qualcuno che teme l'ingerenza di Microsoft nei propri affari personali.

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