HealthMap è un sito che permette di studiare l'evoluzione di un'epidemia o l'apparizione di nuove malattie visualizzandole su una mappa del mondo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-07-2008]
Se è vero che Internet è una miniera di informazioni, spesso aggiornata in tempo reale e più rapidamente consultabile rispetto ai sistemi tradizionali, è anche vero che bisogna sapere dove cercare. I dati utili, infatti, a volte si trovano sepolti sotto montagne di pettegolezzi, curiosità e notizie di varia irrilevanza.
Quando poi c'è la necessità di tenersi informati sulla diffusione delle malattie - perché si è dei professionisti che lavorano in quel campo o perché si abita in Paesi a rischio - allora non è più accettabile di doversi sobbarcare un lavoro di scavo e raffinazione prima di arrivare a ciò che veramente interessa.
Ecco dunque che nasce nel 2006 e oggi viene lanciato su vasta scala HealthMap, un servizio che permette di accedere a una mappa costantemente aggiornata sulla diffusione delle malattie nel mondo.
Il servizio è completamente gratuito e utilizzabile da chiunque, e ha ottenuto una donazione di 450.000 dollari da Google.org Predict and Prevent, una delle attività del braccio filantropico della società di Mountain View.
Per ore HealthMap fornisce informazioni a livello di Stati e province, ma l'idea di Larry Brilliant, capo di Google.org, è molto più ambiziosa: "Vedo un bambino in Africa che va online e trova che c'è un'epidemia di colera nel suo quartiere. Vedo qualcuno in Cambogia che scopre che c'è la lebbra in strada".
L'idea di Brilliant, dunque, è che servizi come HealthMap diventino una fonte preziosa e affidabile soprattutto per i Paesi più poveri, in cui le indicazioni sanitarie mancano o sono imprecise o arrivano solo a pochi.
Medici e personale sanitario possono trovare un aiuto nello studio della diffusione delle malattie: "Si tratta di una sintesi di varie fonti in un unico luogo. Permette una rapida visualizzazione degli eventi legati alla salute che non si potrebbe avere in altri formati", dice Hannah Gould, epidemiologa che ha usato HealthMap per monitorare un'epidemia di Escherichia Coli in una catena di supermercati.
I ricercatori che lavorano per migliorare continuamente il servizio stanno cercando di aumentare le fonti di informazione, introducendo anche i cosiddetti social media (come i blog): il problema, tuttavia, è come separare il segnale dal rumore di fondo.
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