Da cacciatore a preda

La notizia del giorno nel mondo delle Tlc è l'avvicendamento tra Rocco Sabelli, che ha guidato la gestione operativa di Telecom Italia nell'epoca Colaninno, e Riccardo Ruggiero, fino a questa estate al vertice di InfoStrada, il 'competitor' più aggressivo, quello che più ha messo alle corde il monopolio Telecom.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-10-2001]

Rocco Sabelli lascia il timone a Riccardo Ruggiero. Rocco Sabelli è l'uomo che Colaninno (l'ex patron di Telecom Italia) aveva posto alla guida di Telecom Italia Wireline, la maggiore divisione di Telecom che si occupa di telefonia fissa e Internet, praticamente quasi tutta la Telecom.

Riccardo Ruggiero proviene da Telecom Italia France, la filiale francese del Gruppo Telecom Italia; è una carica che ha occupato per un brevissimo lasso di tempo, perchè la carica "vera", quella che ha lasciato all'inizio dell'estate è quella di numero 1 di Infostrada: l'abbandono è probabilmente avvenuto a malincuore, essendo questa azienda una sua creatura.

L'abbandono di Infostrada per Ruggiero è stata una scelta obbligata, dopo l'acquisto di InfoStrada da parte di Wind e quindi sotto le mani di Tommaso Pompei, il fondatore di Wind. Oggi Ruggiero diventa il capo dell'azienda a cui ha dato più filo da torcere, cioè Telecom Italia.

Qualcuno potrà maliziosamente sostenere che scegliere Riccardo Ruggiero potrebbe essere una "captatio benevolentiae" di Telecom nei confronti del nuovo potere governativo; infatti il padre di Ruggiero, già nel top della diplomazia italiana, divenne poi "uomo-chiave delle relazioni internazionali della Fiat", poi capo del WTO, infine Ministro degli Esteri del Governo Berlusconi.

Tutte le intepretazioni hanno diritto di cittadinanza; certo che Riccardo Ruggiero ha dimostrato con i fatti di non essere solo un "figlio di papà". Oggi, infatti, per la stragrande maggioranza degli italiani la vera alternativa a Telecom Italia è Infostrada e non solo per le simpatiche campagne pubblicitarie di Fiorello e del suo cane.

Infostrada ha saputo imporsi sul mercato non solo con una indovinata politica tariffaria, ma con lo sviluppo di servizi aggiuntivi. Non dimentichiamo poi la facilità per la clientela nell'approccio ai suoi servizi e ai suoi Customer, e ancora le tariffe forfettarie, il puntare tantissimo su Internet: Libero ha fatto di Iol il portale più cliccato e l'Internet Provider più scelto.

Telecom Italia ha sempre dovuto rincorrere e marcare stretto le iniziative del suo avversario. Ma oggi i ruoli cambiano e Ruggiero, da cacciatore nella riserva dei clienti Telecom, diventa preda.

Telecom Italia non è un battitore libero: ha sulle spalle il servizio universale e un'immagine istituzionale con cui fare i conti, nel bene e nel male. Telecom Italia non ha poco più di diecimila dipendenti, giovani e "quasi vergini sindacalmente" come Infostrada: i dipendenti di Telecom sono più di 70.000. Inoltre Telecom ha una storia sindacale importante e un personale che ha dovuto subire molte ristrutturazioni: solo ora si sta sbarazzzando, a fatica, della cultura del monopolio.

Anche per questo le cose cambiano per Ruggiero insieme alle barriere dell'Autority, il fiato sul collo della concorrenza (non solo sul traffico ma anche sull'ultimo miglio), i debiti degli azionisti, i disegni politici di scorporare la Rete dalla Telecom per farne una società a parte. Vedremo cosa Ruggiero farà per la sua nuova Azienda che, piaccia o non piaccia, continuerà a essere determinante nel futuro delle telecomunicazioni italiane.

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Pier Luigi Tolardo

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