In Germania la casa del portavoce del Partito Pirata è stata perquisita. Aveva reso noti documenti che rivelerebbero l'esistenza di malware governativo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-09-2008]
Le difficoltà incontrate nell'intercettare le telefonate fatte tramite Skype non devono essere proprio andate giù alla polizia tedesca: di qui, l'idea di introdurre i trojan di Stato, pratica effettivamente permessa in Baviera dal luglio scorso sui Pc dei sospettati di legami col terrorismo.
Così, per ovviare a tutti i problemi incontrati, è stato ideato un piano segretissimo per riuscire ad ascoltare le comunicazioni che avvengono sfruttando il VoIp - quelle via Skype in particolare - tramite un trojan (i tedeschi non devono abbondare in fantasia).
Il guaio è che il segreto del piano è durato poco: grazie a una talpa il Piratenpartei Deutschland (ossia il Partito tedesco dei Pirati) è entrato in possesso di documenti che spiegherebbero i dettagli, e subito ha diffuso la notizia. Le informazioni sono state poi pubblicate dal solito Wikileaks.
La diffusione di informazioni così riservate non poteva passare inosservata e infatti l'11 settembre scorso la polizia del Land ha condotto un raid nella casa del portavoce del Partito dei Pirati, portandosi via un server cui ancora non sarebbero riusciti ad accedere per via della robusta crittografia usata sull'intero disco (ma è un problema che ormai la polizia conosce bene).
Se l'identità dell'informatore difficilmente salterà fuori, l'azione della polizia sembra essere una conferma indiretta dell'autenticità dei due documenti e, dunque, del piano che vi è dietro.
Il presidente del Piratenpartei ha commentato: "Una persona coraggiosa fornisce i documenti al Partito dei Pirati per informare il pubblico su un'attività del governo bavarese che sembra proprio violare la costituzione. Ora questa persona è braccata come un criminale. Stanze private vengono perquisite, server sequestrati".
Tutto ciò non spiega però l'ossessione della polizia tedesca per i trojan, né come questa pensi di convincere le aziende produttrici di software antivirus a ignorare i malware di Stato rischiando la chiusura definitiva qualora venissero scoperte dagli utenti.
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