Ogni utente di Internet dovrà avere un indirizzo che lo identifichi in maniera univoca: è questo il sogno del ministro dell'Interno e l'incubo della privacy.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-12-2008]
Internet deve fare una gran paura ai membri del nostro governo; purtroppo questa paura non sembra sufficiente a farli studiare anche un po', quel tanto che basta per rendersi conto di quello che dicono.
Prima il presidente del Consiglio decide che è tempo di regolamentare Internet. Poi il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che evidentemente non vuole essere da meno, trova la soluzione per riconoscere e fermare i terroristi che si accordano via Internet: dotare ogni utente di un indirizzo Ip unico.
Probabilmente Maroni non si rende conto dei problemi tecnici che questa sua idea comporta (tecnici, perché quelli relativi alle libertà personali sono stati probabilmente già presi in considerazione e considerati irrilevanti).
Poi, anche ammesso che un giorno si passi tutti a Ipv6, in che modo il ministro conta di implementare la sua idea? Magari dotando tutti di una smart card personale e non cedibile che abiliti all'accesso a Internet? O tramite un lettore biometrico? Questo sarebbe sufficiente per evitare truffe o furti d'identità, senza contare i sistemi di anonimizzazione già diffusi? E gli apparecchi connessi a Internet ma senza un utente lì davanti che li usi - come i server Web - come saranno regolamentati?
Oppure, partendo da un altro punto di vista: qualcuno può provare a spiegare al ministro che già ora si riesce con una certa agilità a risalire da dato un dato Ip a un determinato utente, anche se l'indirizzo è assegnato solo temporaneamente e che gli Isp fanno questo per l'autorità giudiziaria da sempre? È così che si arrestano i pedofili, non per puro caso.
Ma anche tutte queste questioni in realtà sono probabilmente già state affrontate e superate, visto che è Maroni stesso a dichiarare che "stiamo lavorando con i gestori per la realizzazione del numero IP unico per ogni utente della rete", il che significa che la proposta è già oltre la semplice idea. Se fossimo gli amministratori di Fastweb, che ha basato sul Nat il proprio impero, ci prepareremmo al peggio.
Anche gli utenti comuni, però, si dovrebbero preparare: se Berlusconi non riuscirà a ottenere una regolamentazione internazionale della Rete, almeno in Italia ci sarà sempre qualcuno al corrente di tutte le nostre attività online. Una sorta di presunzione di colpevolezza.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|