Per ora è poco più che una voce, ma Google potrebbe presto annunciare la disponibilità del tanto chiacchierato GDrive.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-01-2009]
GDrive è una di quelle voci che ogni tanto riemergono per poi scomparire per un po'.
Il primo avvistamento risale al marzo del 2006 a causa di una presentazione in PowerPoint che nessuno - al di fuori dei destinatari originari - avrebbe dovuto vedere; allora aveva l'aspetto di uno spazio illimitato per la conservazione remota dei dati.
A novembre 2007 l'hard disk remoto di Google sembrava quasi una realtà: una certa quantità di spazio sarebbe stata gratuita mentre chi ne avesse voluto ancora avrebbe potuto pagare.
Se fosse vero non ci sarebbe da sorprendersi: se c'è un'azienda che crede nel cloud computing quella è Google. I lati positivi, prima fra tutti la comodità di accedere ai propri dati da dovunque ci sia una connessione a Internet, sono evidenti.
Il vero problema è la solita, vecchia e importante domanda: è saggio consegnare a occhi chiusi una gran quantità di informazioni personali a un'azienda, e soprattutto a un'azienda che vive di pubblicità?
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