Il Ceo di Palm: "Non siamo in vendita"

Jon Rubinstein ha un piano per riportare l'azienda in salute. Tra gli acquirenti si affaccia Huawei.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-04-2010]

Palm non è in vendita Rubinstein Huawei

"Palm è in grado di sopravvivere come azienda indipendente e ha un piano che la rimetterà in condizione di generare profitti": sono queste le parole con cui Jon Rubinstein, Ceo di Palm, smentisce le voci che vogliono l'azienda in cerca di un compratore.

Rispetto alle notizie trapelate meno di quindici giorni fa, la situazione è in effetti mutata: di tutte le aziende che sembravano interessate all'acquisto di Palm solo Lenovo pare ancora di questo parere, mentre le altre si sono ritirate.

Tuttavia, una fonte interna sostiene che anche le trattative con Lenovo siano ora in una fase di stallo, mentre Rubinstein dichiara convinto che Palm ha pronta una serie di prodotti con cui risalire la china.

Le condizioni dell'azienda, in ogni caso, non sono buone; perché riprenda vitalità sono state avanzate diverse ipotesi, tra cui la possibilità che conceda in licenza il proprio sistema operativo WebOS.

C'è infine chi sussurra che Huawei veda in un'eventuale acquisizione di Palm la strada per poter entrare nel mercato americano.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (3)

E invece sarà comprata da HP...
29-4-2010 08:51

Non sono d'accordo. Palm ha pagato il fatto di essersi seduta sugli allori e da ex cliente della stessa, sono contento (mi spiace per chi ci lavora dentro ma non per i manager) che stia rischiando così tanto.
28-4-2010 01:32

Certo che se il piano dell'amministratore delegato, al di là del fiume di parole, dei proclami e delle buone intenzioni si riducesse alla fine in una incorporazione in Huawei sarebbe veramente un epilogo triste per una gloriosa azienda del settore informatico elettronico. :? Daltronde Palm ha sofferto oltre che della conocrrenza di... Leggi tutto
23-4-2010 19:03

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Yasser Arafat, Shimon Peres e Yitzakh Rabin, vincitori nel 1994, sebbene gli accordi di Oslo abbiano avuto effetti molto brevi.
Kofi Annan e le Nazioni Unite, vincitori nel 2001, investigato nel 2004 per il coinvolgimento del figlio in un caso di pagamenti illegali nel programma Oil for Food.
Wangari Muta Maathai, vincitrice nel 2004, convinta che il virus HIV sia stato creato in laboratorio e sfuggito per errore.
Barack Obama, vincitore nel 2009, appena eletto presidente degli USA.

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