Ma la Guerra al Capezzolo continua.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-03-2015]
Facebook ha pubblicato una versione più dettagliata dei propri Standard della comunità: le norme che regolano cosa è lecito pubblicare sul social network più popolato del pianeta, che dichiara di avere oltre un miliardo e quattrocento milioni di utenti che lo adoperano almeno una volta al mese.
Secondo l'annuncio di Facebook, le norme non sono cambiate, ma semplicemente includono maggiori dettagli e chiarimenti su cosa è consentito e cosa invece verrà rimosso.
Molti utenti, infatti, si sono trovati a segnalare contenuti che ritenevano chiaramente inaccettabili ma che Facebook ha deciso di mantenere (come è successo anche a me con un'immagine di violenza su un animale).
Ci sono molti dettagli in più su cosa viene considerato bullismo o terrorismo: in particolare non sono permessi post o commenti che sostengono o elogiano i leader delle organizzazioni terroristiche o criminali o ne giustifichino le attività violente.
Resta il problema di chi decide che cosa sia terrorismo: per esempio, usare dei droni per far piovere dal cielo la morte sui civili è terrorismo?
La sezione degli Standard dedicata ai contenuti di nudo è particolarmente dettagliata, con specificazioni particolarmente pedanti per il seno femminile, forse in risposta a incidenti imbarazzanti come il blocco dell'intero profilo Facebook del museo francese Jeu de Paume per via di una singola foto in bianco e nero, raffigurante un nudo d'arte femminile nel quale si vedeva un'area anatomica che Facebook considera assolutamente tabù: il capezzolo.
Ecco le nuove regole sul nudo, riportate testualmente e per intero:
Rimuoviamo le foto dei genitali delle persone o che ritraggono fondoschiena completamente in vista. Rimuoviamo anche le immagini di seni femminili dove è visibile il capezzolo, ma permettiamo sempre la pubblicazione di foto di donne che allattano o che mostrano il seno con cicatrici causate da una mastectomia. È permessa anche la pubblicazione di fotografie di dipinti, sculture o altre forme d'arte che ritraggono figure nude. Le restrizioni relative alla visualizzazione di nudità e alle attività sessuali si applicano ai contenuti creati digitalmente a meno che non vengano pubblicati a fini educativi, umoristici o satirici. Sono vietate le immagini esplicite di rapporti sessuali. Anche le descrizioni di atti sessuali che entrano troppo nel dettaglio potrebbero essere rimosse.
Quindi, interpretando rigorosamente queste nuove norme, l'immagine qui accanto è pubblicabile su Facebook (dove infatti risiede attualmente) per il solo fatto abbastanza ridicolo di avere una singola piuma piazzata molto strategicamente, anche se tutto il resto del corpo è nudo.
Se volete, potete mettere alla prova le nuove norme di Facebook segnalando come pornografia la foto in questione, come ho fatto io puramente a titolo sperimentale per vedere come reagiscono i sistemi e i criteri di verifica del social network. Va da sé che il link alla foto porta a pagine che contengono immagini che possono non essere adatte a tutti.
Facebook ha risposto come segue alla mia segnalazione: "...Abbiamo controllato la foto che hai segnalato perché contenente immagini di nudo e abbiamo riscontrato che rispetta i nostri Standard della comunità." Quindi sembra proprio che la differenza fra accettabile e inaccettabile secondo Facebook stia proprio tutta nel capezzolo.
In questo aggiornamento delle regole di Facebook, fra l'altro, manca una funzione che sarebbe molto utile: la possibilità per gli utenti di anteporre ai video potenzialmente scioccanti o inadatti un avviso che non li faccia partire automaticamente.
Questa protezione può essere attivata per ora soltanto dagli amministratori di Facebook, come è successo per esempio per i video cruenti dell'attentato a Charlie Hebdo.
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