L'ultima versione porta sensibili miglioramenti agli strumenti collaborativi. Semplificato l'editing a più mani e l'aggiunta di commenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-06-2010]
Da un po' di tempo Google sta aggiornando (come si evince dal blog ufficiale) la propria suite di applicazioni per ufficio un pezzettino alla volta, migliorando "in punta di piedi" il servizio; qualche tempo fa è stato introdotto l'editing a più mani in stile Google Wave (si vede un cursore di colore diverso per ogni utente e ognuno può scrivere vedendo le modifiche degli altri in tempo reale) mentre adesso è la volta dei commenti al documento.
Certo Google Docs è ancora lontano dalla completezza di OpenOffice, Microsoft Office, Lotus e concorrenti, più che altro per le limitazioni tecniche della piattaforma Web/Ajax che usa: tra i problemi principali ci sono la scomoda gestione dei margini (problema annoso dato che la maggior parte degli utenti già non li sa gestire sui sistemi tradizionali), il supporto alle varie modalità di click e drag and drop, la gestione dei font (anche se con la nuova Font API sono possibili enormi migliorie) e la responsività complessiva dell'interfaccia.
Per contro sono presenti meccanismi di collaborazione - basti pensare alla scrittura in tempo reale a più mani - che aiutano enormemente il lavoro quotidiano: è già attuale e da molti usato uno scenario dove non si mandano più n versioni di un documento per email ma ci si telefona via Web (gratuitamente) e parlando in conferenza si modifica un documento come se si fosse tutti nello stesso luogo.
Si può dire dunque che le caratteristiche mancanti rispetto alle varie suite da ufficio tradizionali siano comunque di secondo piano (e non sentite dalla maggior parte dell'utenza, che delle suite attuali usa un limitatissimo insieme di funzioni) mentre le caratteristiche di collaborazione lo rendono nettamente superiore.
Resta comunque il problema di sicurezza dell'accesso alle informazioni: chiunque venga in possesso di nome utente e password può accedere ai documenti del singolo, ed è noto che l'utente medio non sa scegliere password sicure né sta attento a dove le scrive (si pensi ai keylogger negli Internet Café piuttosto che agli attacchi di phishing).
Forse un domani si utilizzeranno smartcard (come le Sim dei cellulari) per risolvere il problema, forse si elimineranno i numerosi formati (Doc, Ods, Docx e via di seguito) in favore di un unico standard come il Pdf, allegando le informazioni necessarie alla modifica al file stesso.
Il mercato è aperto e vi sono ampi margini per nuovi concorrenti, per una volta con ottime probabilità che tutto ciò vada a vantaggio dell'utente finale.
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