Torna la legge ammazza-blog

Il Ministro della Giustizia ripropone la norma cancellata dal ddl intercettazioni soltanto pochi mesi fa.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-04-2012]

paola severino ammazza blog

«La Rete è in pericolo come non mai» aveva detto Sergey Brin soltanto pochi giorni fa.

Il cofondatore di Google pensava a tutt'altri pericoli, ma le sue parole si sono rivelate profetiche per l'Internet italiana: a quanto pare, infatti, la famigerata norma ammazza-blog è rispuntata.

Il Ministro della Giustizia Paola Severino ha infatti presentato un emendamento al ddl sulle intercettazioni che nuovamente include una norma che si pensava ormai definitivamente accantonata.

Ancora una volta si parla di obbligo di rettifica entro 48 ore per ogni sito web su semplice richiesta di chi si senta "parte lesa", senza la necessità di intervento di un giudice per valutare la fondatezza della richiesta, pena una multa pari, al massimo, a 12.000 euro.

Per i siti obbligati a rettificare, inoltre, non sarebbe previsto il diritto di replica.

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Non è ancora detto che la proposta del ministro Severino si trasformi in legge: c'è tempo sino al 4 maggio per proporre correzioni ed emendamenti.

Alcuni partiti - PD, FLI, IDV - si sono già espressi contro la norma, annunciando la presentazione di emendamenti che la cancellino dal ddl: «È grave che nella bozza sulle intercettazioni sia rispuntata l'odiosa norma ammazza blog» ha dichiarato per esempio Antonio Di Pietro.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 23)

nessuno se non ti tuteli da te. e, attualmente, l'unico modo è andar per tribunali, intasandoli e, di conseguenza, allungando a dismisura i loro tempi già biblici. di conseguenza a me non dispiace che se vien scritto di una persona che "ha venduto la madre a un nano" - cosa non vera ma che potrebbe venir creduta da qualche... Leggi tutto
20-4-2012 10:44

E ti aspetti davvero che gli interessi qualcosa di diverso dal portare ulteriore potere al mondo da cui proviene? La Finanza. Più si limita lo spazio di azione ed espressione dei cittadini e meglio è per chi comanda. Ripensa a luglio 2001, Genova. Ripensa a quanto è stato fatto per criminalizzare le idee alla base delle... Leggi tutto
19-4-2012 17:21

A mio modo di vedere, i blog dovrebbero funzionare come un bel muro bianco, ognuno arriva con la sua bomboletta e ci scrive quel che cavolo vuole. Allo stesso modo, a chi non gli piace qual che c'è scritto, se vuole va lì e gli dà sopra una bella mano di vernice, e peggio per chi non si è fatto parte diligente precipitandosi a leggere... Leggi tutto
19-4-2012 16:34

Direi che hai detto bene, QUESTO decreto è una risposta SBAGLIATA al problema. Il fatto che in rete chiunque possa scrivere qualsiasi cosa è solo una conseguenza dell'affermazione più generale "la rete è un luogo dove vige la libertà di espressione", e la libertà di espressione è un diritto fondamentale, e NON VA BENE che sia... Leggi tutto
19-4-2012 14:52

Siamo nel Paese dei condottieri! Fintato che non esce un "Garibaldi", vedo che sono pacifici e tranquilli come le pecore che vanno al macello! Ciao
19-4-2012 13:43

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Gesticolare eccessivamente: fare ampi gesti con le mani oppure giocare per esempio con i capelli o il telefono comunica insicurezza.
Tenere un'espressione neutra: la mancanza di un feedback dato dall'espressione facciale fa pensare all'interlocutore che l'argomento non interessi.
Evitare il contatto visivo: non guardare l'altro negli occhi comunica una sensazione di debolezza e lascia pensare che si stia nascondendo qualcosa.
Sbagliare la stretta di mano: non deve essere né troppo debole né troppo forte, o genererà in entrambi i casi un'impressione errata (servilismo o aggressività).
Inviare segnali verbali e non verbali opposti: se l'espressione facciale è opposta a ciò che le parole dicono, l'interlocutore non si fiderà.
Non sorridere: il sorriso comunica sicurezza, apertura, calore ed energia, e spinge a sorridere di rimando. Ugualmente errato sorridere sempre.
Roteare gli occhi: è un segno di frustrazione, esasperazione e fastidio; comunica aggressività.
Usare il cellulare durante una conversazione: lascia pensare che l'argomento non interessi e sia certamente meno importante dell'oggetto tra le mani.
Incrociare le braccia: l'interlocutore penserà che siamo sulla difensiva. Inoltre, se le mani non sono in vista crederà che abbiamo qualcosa da nascondere.

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