Il Commissario Neelie Kroes invoca una riforma della Direttiva del 2001, per aiutare gli artisti e non perdere la competizione con gli USA.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-09-2012]
La Direttiva europea sul diritto d'autore è vecchia: risale al 2001 e si basa su proposte raccolte nel 1998 ma, da allora, molte cose sono cambiate e tante che allora non esistevano oggi sono una realtà comune e diffusa.
A rilevare le mancanze della legislazione comunitaria non è qualche associazione che da tempo lotta per l'evoluzione del copyright ma Neelie Kroes, Commissario Europeo per l'agenda digitale.
«Nel 1998, Mark Zuckerberg aveva 14 anni. Nel 1998, YouTube non esisteva. Nel 1998, la maggior parte delle persone ascoltava la musica alla radio, su CD o cassetta» ha dichiarato il Commissario parlando all'Intellectual Property and Innovation Summit.
È evidente che l'ordinamento pensato meno di 15 anni fa non funziona più o, quantomeno, non rispecchia più la realtà.
«Spesso si scopre che le restrizioni delle licenze online rendono impossibile comprare musica legalmente» - continua Neelie Kroes. «A volte, per esempio, non si può acquistare musica oltre i confini dell'UE».
Ma c'è di più: oggigiorno la ricerca on è fatta soltanto tramite nuovi esperimenti ma anche tramite la manipolazione dei dati esistenti, e le tecniche che permettono di compiere queste operazioni «potrebbero possedere la chiave per la prossima grande scoperta medica, ma solo se le libereremo dai legacci giuridici attuali».
Per tutti questi motivi, e per il fatto che nello scenario attuale la creazione e la distribuzioni di contenuti è possibile a tutti (e non solo a pochi, come era nel 1998), è necessario riformare il copyright, tenendo bene a mente alcuni principi.
Essi, secondo Neelie Kroes, sono: «aiutare gli artisti a vivere della loro arte; stimolare la creatività e l'innovazione; aumentare la scelta dei consumatori; promuovere la nostra eredità culturale; e aiutare il settore a guidare la crescita economica».
Per il Commissario occorre semplificare e armonizzare le normative dei 27 Paesi dell'Unione: nonostante in teoria ci sia una base comune, in realtà la condivisione delle conoscenze è bloccata dalle pastoie legali che la limitano e la rendono difficoltosa.
«E ogni giorno che passa ci troviamo in una posizione ancora peggiore».
Il lato positivo è che il cambiamento sta arrivando: Neelie Kroes indica le iniziative prese dalla World Intellectual Property Organization per regolare meglio il diritto d'autore, con nuove eccezioni e nuovi limiti, ma anche le riforme in questo campo di cui molti stati membri hanno riconosciuto la necessità.
«Ma» - avverte il Commissario - «c'è bisogno di una soluzione comune europea, per evitare la frammentazione e godere dei benefici di un Mercato Digitale Europeo Comune».
Per questo motivo è già stato avviato un percorso per capire in che modo rinnovare la Direttiva Europea del 2001, e in questo processo Neelie Kroes chiede consigli da tutti gli interessati: dagli artisti ai consumatori, dalle aziende ai ricercatori.
«Il mondo sta cambiando rapidamente» ha concluso la Kroes. «Non aspettiamo che tecnologie ancora più veloci siano ancora più rallentate da legislazioni ancora più superate. Non aspettiamo che gli USA lascino indietro l'Europa. Agiamo ora: per gli artisti, per i consumatori, per la nostra economia».
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