Per la critica è probabilmente il film più brutto mai prodotto.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-08-2025]
Amazon Prime Video è riuscita in un'impresa notevole: l'ultimo adattamento di La guerra dei mondi di H.G. Wells, rilasciato su Amazon Prime Video il 30 luglio, ha suscitato reazioni unanimi di delusione, guadagnandosi un raro 0% da parte della critica su Rotten Tomatoes, un punteggio condiviso da meno di 50 film nella storia del sito. Diretto da Rich Lee, noto per i suoi videoclip musicali, e prodotto da Timur Bekmambetov e Patrick Aiello, il film si presenta come un thriller di fantascienza in formato "screenlife", ovvero interamente ambientato su schermi di computer e telefoni. Con un cast che include il rapper Ice Cube, Eva Longoria e Clark Gregg, il progetto prometteva di aggiornare il classico di Wells con temi moderni come sorveglianza e privacy; ma il risultato è stato definito da critici e spettatori come un'occasione mancata, al confine con il parodistico.
La trama segue Will Radford (Ice Cube), un analista della sicurezza informatica del Dipartimento di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, che monitora un programma di sorveglianza globale in grado di tracciare ogni persona sulla Terra. Mentre cerca un hacker noto come Disruptor, il mondo è sconvolto da una pioggia di meteore che porta all'emergere di enormi macchine aliene che attaccano l'umanità. La narrazione si svolge attraverso chiamate Zoom, feed di sorveglianza, clip di notizie e schermate di computer, un espediente che però qui è stato giudicato come «monotono» e «privo di tensione». L'approccio screenlife, che limita l'azione a video sfocati e frammenti di filmati di repertorio, non riesce nel trasmettere la grandiosità e il terrore dell'invasione aliena descritta da Wells: critici come Peter Debruge su Variety lamentano infatti che scene che avrebbero dovuto «evocare la spettacolarità di un disaster movie alla Roland Emmerich» appaiano invece «sfocate e poco convincenti».
Uno degli elementi più controversi del film è l'evidente product placement di Amazon. La trama integra il marchio in modo così sfacciato da sembrare una pubblicità estesa: un momento clou vede Will ordinare un oggetto su Amazon per attivare un drone Prime che consegna una chiavetta USB cruciale per sventare l'invasione aliena. Questo dettaglio, descritto da The Telegraph come «sconcertante», ha alimentato le critiche secondo cui il film è poco più di un veicolo promozionale per il colosso dello streaming. Altri hanno criticato la sceneggiatura, che tenta di affrontare temi attuali come la sorveglianza di massa e la privacy digitale ma scade in cliché e dialoghi che oscillerebbero tra «l'assurdo e l'involontariamente comico».
Il film, girato durante la pandemia di Covid-19 nel 2020, sembra aver sofferto delle limitazioni imposte dal lockdown. Gli attori hanno filmato le loro scene separatamente, un espediente che ha semplificato la produzione ma ha reso le interazioni innaturali e frammentate. Ice Cube in particolare è stato criticato per un'interpretazione monotona, spesso limitata a fissare lo schermo del computer o gridare frasi come «Tornatevene a casa!». Gli effetti speciali sono considerati un altro punto debole, con immagini CGI di bassa qualità che non reggono il confronto con le produzioni moderne.
Il film ha raggiunto la vetta delle classifiche di Prime Video nella settimana di debutto, probabilmente grazie alla visibilità sulla homepage della piattaforma e al richiamo del titolo. I punteggio del pubblico su Rotten Tomatoes (19% nel momento in cui scriviamo) e la valutazione media di 2,2 su 5 su Prime Video riflettono un'accoglienza decisamente fredda.
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