Uscito di produzione l'ultimo pezzo di un PC senza storia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-01-2013]
Il 3 gennaio Acer e Asus hanno chiuso definitivamente la linea di produzione dei netbook.
Il "fratello minore" dei notebook venne introdotto verso la fine del 2007 con il modello Eee PC 700 di Asus, presentato il 16 ottobre al Computex e introdotto in Italia il gennaio successivo.
Il netbook vide immediatamente, quell'anno e il successivo, un interessante boom di vendite, proprio come alternativa dei più pesanti laptop. Si gridò alla rivoluzione, con un successo che probabilmente neppure i produttori avevano previsto.
Agli inizi del 2009 le vendite superarono gli 80 milioni di pezzi, riportando molta vivacità nelle vendite dei computer portatili che, in quel periodo, avevano subito una forte decrescita.
Ma già alla fine dell'anno per il netbook ebbe inizio un declino inarrestabile, parallelo al successo inarrestabile dei tablet che, nel 2011, raddoppiarono le vendite rispetto ai netbook.
Citiamo il Guardian che in quel periodo riferisce: "Per il 2011 si stima che i tablet venduti saranno oltre 120 milioni mentre le vendite dei netbook non valgono neppure una stima". Nella stessa pagina si legge: "Per il 2013 si può essere già certi che i pezzi venduti saranno pari a zero, a parte qualche fondo di magazzino".
Tablet al posto del notebook | ||
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Con il senno di poi, occorre riconoscere che i difetti di questo prodotto superavano di molto i pregi; fortemente penalizzati nelle prestazioni e difficilmente personalizzabili, furono comprati, nella maggior parte dei casi, da chi desiderava un piccolo oggetto per viaggiare su Internet, molto più leggero dei notebook.
L'unico vantaggio, rispetto dei tablet oggi imperanti, era di disporre di una vera tastiera, ancorché di piccole dimensioni.
Un prodotto del genere nel 2013 non avrebbe senso; tablet e smartphone hanno oscurato qualunque sua possibilità di successo, ma resta pur sempre una tappa nella storia senza fine dell'informatica.
Come sempre accade quando sparisce un protagonista, non possiamo che dire: il netbook è morto, viva il netbook!
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