Potrebbero essere abitabili dall'uomo e già ospitare la vita.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-05-2016]
A meno di 40 anni luce da noi ci sono tre pianeti che stanno entusiasmando gli appassionati di astronomia poiché sembra che possano essere abitabili.
I pianeti in questione orbitano intorno alla stella nota come TRAPPIST-1, una nana bruna ultrafredda di dimensioni paragonabili a quelle di Giove.
All'interno della cosiddetta "fascia abitabile", grazie al telescopio belga TRAPPIST gli astronomi hanno individuato tre pianeti, denominati TRAPPIST-1b, TRAPPIST-1c e TRAPPIST-1d.
Il più interno, TRAPPIST-1b, ha un periodo di rotazione pari a 1,51 giorni terrestri e riceve dalla sua stella circa quattro volte la radiazione solare che la Terra riceve dal Sole. Gli astronomi stimano che la temperatura sulla superficie sia tra gli 11 e i 127 gradi Celsius.
TRAPPIST-1c riceve circa il doppio della radiazione solare della Terra, e si stima che la sua temperatura superficiale sia tra i -30 e i 69 gradi Celsius.
Per questi due pianeti, gli scienziati ritengono che se esistono zone abitabili esse devono trovarsi ai poli. Più interessante è ancora il terzo pianeta, TRAPPIST-1d, la cui orbita deve essere ancora confermata ma si svolge in un periodo tra 4 e 70 giorni e la cui distanza dalla stella è pari a 0,146 unità astronomiche: gli astronomi ritengono che possa essere appena all'interno o appena al di fuori della fascia abitabile.
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«I periodi orbitali così brevi indicano che i pianeti si trovano da 20 a 100 volte più vicini alla loro stella di quanto lo sia la Terra al Sole. La struttura di questo sistema planetario è molto più simile, in scala, al sistema delle lune di Giove, piuttosto che al Sistema solare», spiega Michaël Gillon, dell'Istituto di Astrofisica e Geofisica dell'Università di Liegi, in Belgio.
«Ci si potrebbe chiedere perché ci stiamo tanto sforzando di individuare pianeti di dimensione paragonabile alla Terra attorno alle stelle più piccole e più fredde a noi vicine.» aggiunge ancora Gillon, «La ragione è semplice: i sistemi planetari attorno a queste minuscole stelle sono gli unici luoghi in cui possiamo rivelare l'eventuale presenza di vita su un esopianeta di dimensioni terrestri con le tecnologie attuali. Se vogliamo trovare la vita ora da qualche altra parte nell'Universo, è qui dove dobbiamo iniziare a cercare».
Lo studio della composizione atmosferica inizierà al massimo entro un paio d'anni: nel 2018 sarà infatti lanciato il James Webb Space Telescope e altri telescopi giganti al momento in costruzione si apprestano a entrare in servizio.
Grazie a questi strumenti si potrà, oltre che analizzare la composizione dell'atmosfera, indagare la presenza di acqua e scoprire eventuali tracce di attività biologica.
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