Multa ai motori di ricerca che non censurano i siti pirata

Google equiparato alle Pagine Gialle.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-10-2016]

uk motori ricerca pirateria

Da tempo i motori di ricerca vengono indicati da chi detiene i diritti su film, musica e via dicendo come i maggiori fiancheggiatori dei pirati.

Le major inondano Google e soci di continue richieste di rimozione dagli indici dei siti che contengono materiale protetto da copyright (attività prona a parecchi svarioni), e seguitano a lamentarsi del fatto che, a loro dire, i motori non fanno abbastanza per difendere i loro interessi.

Il Parlamento britannico sta dunque soppesando un metodo per convincere i motori di ricerca a diventare più collaborativi, multandoli se non si impegnano seriamente a far sparire dai risultati quei siti che contengono materiale pirata.

La proposta fa parte dell'ultima revisione del Digital Economy Bill ed è contenuta in un comma intitolato «Possibilità di stilare un codice di condotta legato alla violazione del copyright».

L'idea è di stendere detto codice secondo una delle due modalità previste: o facendo in modo che i motori di ricerca si mettano d'accordo con i detentori dei diritti per elaborare una strategia comune, oppure imponendone uno dall'alto.

La norma prevede poi di dare al Segretario di Stato il potere di vigilare sul rispetto del codice stesso infliggendo «punizioni fiscali e altre sanzioni» qualora venga disatteso.

«I principi guida per il codice di condotta» - ha spiegato il parlamentare Kevin Brennan - «prevederanno che dei primi tre risultati meno dell'1% deve contenere link a siti illegali; nei primi 10, meno del 5%; nei primi venti, meno del 10%».

«Il raggiungimento di questi obiettivi» - continua Brennan - «migliorerà la qualità dei risultati delle ricerche e risolverà i problemi che limitano la visibilità dei siti legittimi, sui quali gli utenti possono acquistare opere protette da copyright o fruirne in streaming».

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I motori di ricerca finora si sono sempre dimostrati poco propensi a modificare i risultati secondo i desiderata dei detentori dei diritti, e secondo Brennan la situazione non è destinata a cambiare senza un deciso intervento esterno: per questo motivo l'approvazione della nuova clausola, che prevede la possibilità di imporre un codice da seguire, è tanto caldeggiata dai creatori di contenuti, oltre che da Brennan stesso e dal partito laburista.

«In sostanza, i detentori dei diritti vogliono che i motori di ricerca facciano ciò che gli ISP già fanno: collaborare per agire contro quei siti che sono stati identificati dall'Alta Corte come siti pirata. Ma nonostante i numerosi tentativi, i motori di ricerca non collaboreranno né aderiranno al codice di condotta» ragiona Brennan, sconsolato.

«I motori di ricerca continuano ad assumersi soltanto una minima responsabilità per il fatto che le liste dei risultati possono essere composte da una quantità enorme di contenuti illegali» afferma Brennan. «Sarebbe come se le Pagine Gialle si rifiutassero di assumersi la responsabilità della pubblicazione dei dettagli di commercianti disonesti e truffatori».

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 8)

Resto del parere che le leggi basate sul proibizionismo sono le più inutili, e inoltre per un motivo o per un'altro andrebbero oscurati 3/4 dei siti che si trovano su google. :lol:
21-11-2016 12:03

@Maary79 Quanto detto da zero, molto probabilmente e in modo meno diretto di quanto da lui descritto ma più subdolo, si avvererà. Per quanto invece riguarda lo sciopero che auspichi, pur essendo d'accordo sul principio, temo si totalmente inattuabile poiché riguarderebbe quantità di persone di dimensioni ed eterogeneità tali da renderlo... Leggi tutto
31-10-2016 16:17

Finché non sarà anch'esso fuori legge, a prescindere dall'uso che se ne faccia. Arriveremo ad un punto che se quanto detto da zero si avvererà dovremo fare uno sciopero ad oltranza, non comperare più film o andare al cinema, non so ancora come, ma si dovrebbe fare. Leggi tutto
31-10-2016 08:08

{listato}
La Britannia è sempre stata prona a un imperialismo direttivo anche verso i propri cittadini. Non credo che sia un caso se Orwell è nato lì.
30-10-2016 12:54

Sono d'accordo sulla totale incongruità dell'esempio, ma penso che non sia stata la Brexit ad influenzare la demenza di sto tizio ma, più probabilmente, la "benevolenza" delle major... :umpf: Leggi tutto
29-10-2016 15:44

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