L'ultimo film di Virzì, con Sabrina Ferilli tra le protagoniste, potrebbe sembrare a tratti poco realistico, ma invece descrive molto bene lo scenario tipico di numerosi call center.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-03-2008]
Il film di Paolo Virzì Tutta la vita davanti, che esce in questo fine settimana nelle sale di tutta Italia, è dedicato al mondo dei call center ed è liberamente ispirato al libro di Michela Murgia Il mondo deve sapere. Virzì ritorna con Massimo Ghini e Sabrina Ferilli, già interpreti di una bella commedia sulla condizione operaia "La bella vita" di più di dieci anni fa.
A molti sembrerà che il nuovo film di Virzì, scegliendo la strada della parodia leggera, ai limiti del musical, rappresenti un quadro troppo lontano dalla realtà, se non addirittura falsandola. Alcuni potrebbero pensare che la realtà dei call center sia meglio documentata da film come Parole sante, che racconta la vicenda sindacale di Atesia, il più grande call center d'Europa e dei suoi precari, sindacalisti spontanei e licenziati senza pietà.
Ma anche il film di Virzì ha tratti decisamente realistici, alcuni fin troppo: storie d'amore come quelle tra la Ferilli e il suo boss sono una realtà: ci sono aziende come Telecom Italia in cui per anni, soprattutto durante la gestione Ruggiero-Locati, non sono mancate le denuncie per mobbing o comunque per carriere legate a storie sentimentali più o meno spontanee.
Quanto ai frequenti siparietti musicali che si vedono nel film, anche questi non mancano nei call center veri: si pensi che un call center Vodafone partecipa addirittura a un reality show musicale, con tanto di nomination, trasmesso da un canale televisivo satellitare. Nel mondo dei call center italiani è sempre più difficile distinguere tra fiction e realtà.
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Nel call center in cui è ambientato il film, attori e attrici "vestono" cuffie SupraPlus di Plantronics.
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