Oggi le reti peer to peer servono per scambiarsi file illegali. Domani serviranno a ottenere le licenze per sbloccare brani e video protetti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-09-2009]
Quando, nel 2003, Microsoft avanzò la richiesta di brevetto per coprire un Digital Rights Management System (Sistema di Gestione dei Diritti Digitali) le protezioni Drm sembravano un inevitabile futuro per il commercio di musica e video online.
Sei anni dopo, lo US Patent and Trademark Office ha concesso il brevetto a Microsoft, ma intanto le prospettive sono cambiate e moltissimi distributori di contenuti - Apple e Amazon sono solo due dei nomi più noti - hanno deciso di abbandonare o ridurre drasticamente i lucchetti digitali.
Microsoft, però, non ha inteso coprire con il proprio brevetto un sistema analogo a quelli già esistenti, basato su un server centralizzato che gestisce tutte le richieste di gestione dei diritti, ma ha ideato un sistema peer to peer.
La distribuzione delle licenze avverrebbe tramite una rete peer to peer, creando così una "infrastruttura distribuita", non basata su un singolo server e dunque in grado di sopravvivere a un guasto di parte del sistema.
Creare una rete paritetica per la gestione delle chiavi (o licenze) avvantaggerebbe - dice Microsoft - anche i piccoli produttori di contenuti, che non sarebbero in grado di affrontare i costi elevati che la creazione a il mantenimento di un server centrale richiederebbe.
Nulla impedirebbe, poi, di ampliare il raggio d'applicazione di questo sistema a contenuti diversi dai brani musicali o dai video, teoricamente comprendendo ogni tipo di file, scambiati (o, a questo punto, forse sarebbe meglio dire "commercializzati") sul circuito peer to peer.
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