In subbuglio i call center della Sanità

Dallo scandalo di Bologna allo sciopero in Liguria, i call center dedicati alle prenotazioni sanitarie sembrano non conoscere pace.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-01-2010]

del bono

Il sindaco di Bologna Flavio Delbono è stato costretto a dimettersi per le rivelazioni fatte a stampa e magistratura da una sua ex compagna, già sua segretaria in Regione, che, dopo la fine della relazione, era stata trasferita quasi per punizione al Cup (Centro Unificato di Prenotazioni), la società regionale che gestisce le prenotazioni telefoniche e on line alle Asl emiliane.

Ora la magistratura bolognese ha aperto un'indagine su tutta l'attività del Cup, per cercare di capire se le vicende legate all'assegnazione di appalti di dotazioni e attrezzature informatiche per il Cup siano state o no nel rispetto della trasparenza e delle regole.

Negli stessi giorni dello scandalo Bologna, i 150 addetti del Cup ligure, che rispondono alle prenotazioni telefoniche delle Asl di questa regione, sono scesi in sciopero con una manifestazione a Genova. I 150 operatori, oggi dipendenti da cooperative che non applicano loro il contratto delle Telco, hanno chiesto alla Regione che il loro servizio di call center venga internalizzato e che vengano regionalizzati, allontanando il pericolo di perdere il posto di lavoro se le attuali cooperative dovessero perdere la prossima gara di appalto. Per ora la Regione Liguria ha risposto picche: la legge finanziaria blocca le nuove assunzioni per gli enti locali.

Polemiche invece in Piemonte, dove il nuovo capitolato di appalto per le società che gestiscono le prenotazioni telefoniche della sanità piemontese prevede che la chiamata (una telefonata che prevede la richiesta di numerosi dati e informazioni all'utente) non possa durare più di due minuti, con conseguente possibile peggioramento del servizio che potrebbe costringere l'utente malato a chiamare più volte.

In questo periodo non sembra esserci pace per i call center della sanità in cui gli operatori spesso precari e mal pagati rappresentano il principale, se non l'unico, canale di comunicazione tra malato e Asl.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (3)

Che dire, le cooperative sono la salvezza delle regioni e quelli che ci lavorano sono la salvezza delle cooperative, dimenticavo, quelli che lavorano per le cooperative non li salva nessuno :evil:
28-1-2010 15:35

Paese di merda e dei call center.....oltre che dei cachi! :evil:
28-1-2010 14:26

Questa è quasi una non-notizia. Che c'è di strano? :roll: Siamo nella Terra dei Cachi! Un consiglio: se potete, andateci a piedi al Cup. La comodità e l'innovazione non fa per noi figli dei cachi.
28-1-2010 10:15

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